29 maggio 2011

Odio le automobili

Questo articolo è uscito su "Cronache Laiche".

Oggi tutti sappiamo che molti animali, animali sociali, quelli che vivono nei branchi, sono organizzati in modo gerarchico, maschio alfa, femmina alfa, e così via. Il maschio alfa è il più dotato, e la femmina alfa gli si concede al fine di rendere più forte la progenie. Ovviamente, con buona pace dei creazionisti, in quanto animali, animali sociali, anche noi esseri umani portiamo stampato nei nostri geni lo strascico di questo comportamento ancestrale.

Chi è oggi il maschio alfa di essere umano? anticipo che non è possibile generalizzare, però, se mi guardo intorno, pare che, per tirare su famiglia, il genere forzuto non sia più di moda. Per nostra immane sfortuna, non va di moda nemmeno il genere intelligente. Pare però che alcune femmine individuino il maschio alfa non dalla forza, non per l'intelligenza, ma dalla automobile.

La causa di questo comportamento, che va contro natura, va secondo me cercata nella famiglia di estrazione, borghese, e nei corporate media. Queste femmine agiscono in seguito ad anni di suggestioni, inoculate direttamente o indirettamente via rotocalco stampato e via tubo catodico.

Altra causa può senz'altro essere individuata nelle frequentazioni di istituzioni che sponsorizzano il creazionismo.

Pare che il fine della scelta di queste femmine non sia tanto la nascita della progenie, ma il proprio appagamento materiale, la progenie casomai viene presa in considerazione solo come atto stereotipato.

La disposizione di queste femmine a porre un individuo come punto fermo del proprio mondo per quella che in potenza è il resto della propria esistenza, facendo affidamento solamente sul conto in banca, è un comportamento che, a meno che il soggetto passivo non sia anche intelligente, o almeno affettuoso, ma anche qui vige il mercato, equivale a gettare una vita dritta come un fuso verso la prima tazza del cesso disponibile, cinquant'anni, divorzio, solitudine e canino da borsetta.

Ma riprendiamo un attimo in mano il fattore progenie, che è importantissimo: quali valori può trasmettere cotanta madre? Il risultato sono uomini e donne sprovvisti di una qualsiasi alfabetizzazione affettiva, nascite causate non dall'amore della madre per i propri figli ma da quello della madre per il denaro.

Ora, questa storia è da un po che va avanti, non è che alcune delle disgrazie occorse al genere umano negli ultimi duecento anni discendano da progenie generata in seguito a questo offuscamento del ruolo del maschio alfa?

Andrea Petrocchi

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