19 aprile 2011

Referendum : quando Berlusconi viene prima della lobby del cemento

« Perché io sono io e voi non siete un c***o! »
Così recitava Alberto Sordi nel film Il marchese Del Grillo, e così deve aver pensato ieri il nostro presidente del consiglio. Solo che questa volta gli altri non eravamo noi italiani medi, ma niente meno che la potente lobby del cemento, gente abituata a non andare tanto per il sottile. Con il decadimento del referendum sul nucleare, mossa tattica di un B. messo alle corde da Fukushima, non tanto per la tragedia mondiale in se, ma dall'effetto traino che questa avrebbe sicuramente avuto sul raggiungimento dei quorum, con la conseguenza che molti italiani, spinti nei seggi dalle immagini dei reattori giapponesi fumanti, finissero col far raggiungere il quorum anche al referendum sul legittimo impedimento, si preferisce evitare il problema anche a costo di far pagare il conto all'industria del cemento, che in queste ore si vede evaporare davanti agli occhi l'immagine di una torta appetitosa, la costruzione delle centrali nucleari, un business da miliardi di euro, e che chiederà senza dubbio in cambio altri affari altrettanto appetitosi, minacciando di voltarsi dall'altra parte quando B. verrà a bussare alla loro porta in cerca di voti. 
Andrea Petrocchi

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