Dopo il referendum di gennaio 2010, vinto dai « NO » con il 93% dei consensi, gli islandesi hanno ribadito « NO! » alla socializzazione delle perdite subite da 340 mila risparmiatori inglesi e olandesi (3,9 miliardi di euro totali) a seguito dal fallimento di una nota banca online locale, la Icesave. l'esito di questo referendum vede pronunciarsi contrario il 58% degli islandesi (i metodi di rimborso erano meno vincolanti rispetto al referendum di un anno fa), i soldi persi dai risparmiatori esteri andranno ripagati dal tribunale fallimentare e non dai cittadini. Un esempio da seguire, espresso da un Paese, alle cronache anche per la legge che tutela le informazioni riservate, che è diventato, a livello mondiale, una rocca contro la quale continuano ad infrangersi le prepotenze delle lobbies. Un esempio lontano lontano, e non solo geograficamente, visto da un Paese neoliberista come il nostro.
Fonte
Andrea PetrocchiFonte
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