22 marzo 2011

Berlusconi : per mandarlo a casa protestare non serve

Dall'otto maggio del 2008, giorno del giuramento del quarto governo Berlusconi, molte piazze italiane si sono riempite di manifestazioni contrarie al nostro primo ministro. Dal "V-Day" di Beppe Grillo ai vari raduni del Popolo Viola fino ad arrivare al recente "Se non ora quando", centinaia di migliaia di italiani (qualcuno dice sian sempre i soliti) hanno sfilato urlanti sotto le finestre di Palazzo Grazioli, risultato di tanto protestare: nulla. Difatti Berlusconi è sempre fra noi, zigzaga sorridente fra contestazioni di piazza e secondi piani agli incontri internazionali e tutto lascia supporre che se ne infischi bellamente dei fischi, che gli scivolino addosso come l'acqua attorno a un fuso, e che non siano in grado di fiaccare la sua sorda determinazione a finire il mandato. Quindi qualcosa non torna, le proteste sono sterili, serve altro. Qual'è la forza del nostro primo ministro? ha tanti soldi, con i quali, alla bisogna, pare sia solito comprare i deputati della Repubblica, tanto alla fine sono loro che devono votare, non le piazze. E' su questi deputati che secondo me si deve premere, affinché cessino i tristi episodi di mercimonio, i salti della quaglia spiegati a mezzo sorriso, le giustificazioni al limite della fantascienza. I deputati che tradiscono il loro mandato vanno messi alla gogna, devono arrivare a vergognarsi di uscire di casa per godersi i frutti del loro tradimento. In questo caso il web è un'arma potente a nostro favore, ma dobbiamo fare di più. 
Andrea Petrocchi

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