Il compito primario dei consultori pubblici è quello di informare le donne in modo libero e consapevole riguardo la maternità. I consultori pubblici sono distaccamenti delle Asl e le Asl vengono sovvenzionate dalle regioni. Quello che chiede l'on.Olimpia Tarzia, consigliere Pdl in regione Lazio e persona notoriamente vicina agli ambienti cattolici (vedi foto) è di estendere i finanziamenti regionali anche ai consultori privati. Oltre al dato di fatto riguardante i bilanci di molte Asl, che rende impresa ardua trovare finanziamenti per i consultori "parificati" quando non si riesce a far quadrare i conti con i servizi esistenti, il punto è che è noto che molti di questi consultori privati fanno capo alle diocesi. In molti hanno percepito il potenziale conflitto di interessi che incombe su chi lavora in questi consultori, i cui stipendi vengono pagati dal vescovo, nel caso qualcuno chieda loro numi circa l'interruzione di gravidanza, che ovviamente è osteggiata dalla chiesa cattolica. A confutazione di questo nella bozza della legge è prevista, limitatamente ai casi di donne in attesa con un reddito inferiore alla soglia di povertà, l'elargizione di un assegno mensile valido per cinque anni a patto che queste rinuncino all'aborto.
7 febbraio 2011
l'onorevole Olimpia Tarzia : un aiuto pubblico ai consultori privati
Il compito primario dei consultori pubblici è quello di informare le donne in modo libero e consapevole riguardo la maternità. I consultori pubblici sono distaccamenti delle Asl e le Asl vengono sovvenzionate dalle regioni. Quello che chiede l'on.Olimpia Tarzia, consigliere Pdl in regione Lazio e persona notoriamente vicina agli ambienti cattolici (vedi foto) è di estendere i finanziamenti regionali anche ai consultori privati. Oltre al dato di fatto riguardante i bilanci di molte Asl, che rende impresa ardua trovare finanziamenti per i consultori "parificati" quando non si riesce a far quadrare i conti con i servizi esistenti, il punto è che è noto che molti di questi consultori privati fanno capo alle diocesi. In molti hanno percepito il potenziale conflitto di interessi che incombe su chi lavora in questi consultori, i cui stipendi vengono pagati dal vescovo, nel caso qualcuno chieda loro numi circa l'interruzione di gravidanza, che ovviamente è osteggiata dalla chiesa cattolica. A confutazione di questo nella bozza della legge è prevista, limitatamente ai casi di donne in attesa con un reddito inferiore alla soglia di povertà, l'elargizione di un assegno mensile valido per cinque anni a patto che queste rinuncino all'aborto.
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