13 gennaio 2011

produci consuma crepa




Il sistema ci aggredisce fin da prima della nostra nascita, ci uniamo a lui contestualmente al primo passeggino, quello che i nostri parenti comprano non troppo prima prima che a nostra madre finisca "il tempo", e che non deve assolutamente sfigurare accanto a quello degli altri. Da quel momento siamo immersi in una bolgia immane, dove tutti corrono seguendo un fazzolettino portato a spasso dal vento. E' un girone dantesco, però barocco, perché è tappezzato di annunci pubblicitari, tutti uguali, maiuscole nere su sfondo bianco, sempre la stessa parola, che però gli imperialisti tengono celata, sovrapponendo di volta in volta proto famiglie felici, comunque vere o palesemente false, sempre sfavillanti, inarrivabili, soddisfatte dall'acquisto, megafonate via media e quindi echeggianti dall'etere alla carta stampata, calibrate finemente per arrivare fino all'angolo più buio del pianeta dotato di almeno un individuo con qualche spicciolo da spendere. La loro luce è il loro esempio e deve essere visto, devono essere tendenziali, devono istituzionalizzare le masse. Ad un certo punto le distanze tra alcuni corridori ed altri si fanno nette, si creano così cinque o sei caste, le prime passeggiano, le ultime sono morte correndo, nel mezzo le varie sfumature. Abitano in posti diversi, frequentano posti diversi, fanno vite differenti, a fare la differenza pura fortuna e il conto in banca. Dentro queste caste non regna l'armonia, è anzi guerra da pollaio, comunque mai aperta, subdola. Tutto è un rincorrere chi precede ed un fuggire chi segue, e ciascuno ha il suo sestante e c'è chi misura distacchi esatti al millimetro, riportandoli su apposite bilancine atomiche, precisissime, rallegrandosi per i distacchi guadagnati o lagnandosi per quelli persi, tutto in tempo reale. Si restituiscono sguardi placidi e soddisfatti oppure sguardi dolci ma ipocriti a seconda del caso. E' la borghesia la peggiore pandemia di questi ultimi tre secoli, ma non è meglio vivere cercando l'empatia, il cercare di darsi agli altri sentendo gli altri darsi a te, invece di passare una intera esistenza (l'unica?) a pettinare il fumo di queste sfere cupe?

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