19 gennaio 2011

Elena Donazzan e la bibbia in dono agli alunni veneti


Elena Donazzan, assessore pidiellino della giunta Zaia, intende consegnare una copia della Bibbia ad ogni alunno delle elementari venete. Gli spunti di riflessione su questo argomento sono molteplici e spaziano dallo spreco di risorse pubbliche, perché i testi, migliaia di copie, sarebbero acquistati dalla regione veneta, ente che teoricamente rappresenta tutti i veneti, anche quelli laici o che professano una religione differente a quella cattolica e che quindi non credono nei precetti dalla Bibbia. Il tutto va poi messo in relazione con la cronica anemia di sovvenzioni all'istruzione pubblica, dissanguata dagli scempi di questo governo. Ma non sarebbe stato meglio destinare le risorse che verranno impiegate in questa operazione ad esempio per rammodernare e mettere in sicurezza qualche scuola, o per pagare qualche mensilità agli insegnanti di sostegno per i ragazzi che ne hanno bisogno? Segnalo inoltre la risposta della curia trevigiana, che si è detta all'oscuro di questa iniziativa e che ha giudicato la stessa quanto meno inopportuna. Il fondamento della buona fede di questa risposta va visto, ma al di là delle risposte di facciata oltreteverine, quel che è certo è che, come sempre più spesso accade, si fa carta straccia del prinicpio di laicità della nostra carta costituzionale, e quel che è peggio, non lo si fa in difesa di un'ideale, cosa comunque biasimabile dato il fatto in questione, lo si fa per andare in cerca di una sponda sicura, telegrafata ad arte, che sarà in grado di ripagare questo investimento (pagherà Pantalone) portando voti facili buoni per la carriera di un politico. E' la caratteristica peggiore di questa destra, che urla ad alta voce « Me ne frego! quelli che sentono di subire questa iniziativa aprano il portafogli lo stesso e si adattino ».
Andrea Petrocchi

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