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Ugo Tognazzi - "Amici Miei" - La supercazzola |
Ma siamo sicuri che questa trovata dei partiti post-ideologici sia una buona idea? Secondo me no, la politica senza ideologia è antipolitica. In questa Italia geronto-partitocratica, dove fra il cittadino e la democrazia è stata innalzata la barricata partitocratica, dove i politici dimostrano quotidianamente di perseguire gli interessi dei relativi apparati, saltando a piè pari quelli dei restanti italiani, par di vedere che tutto questo parlare di post-ideologia rappresenti soltanto il collante persuasivo necessario a permettere ai principali partiti di centro-sinistra come di centro-destra di tenere insieme i cocci di un vaso che è andato in frantumi con il crollo della politica dei blocchi. Non è che il fine di questo teatrino post ideologico sia il mero mantenimento del potere, necessario per continuare ad amministrare le rendite di posizione dei potentati economici e di mantenere i vari privilegi che garantiscono la fedeltà di vari vassalli, valvassori e valvassini di turno? Tutto questo ecumenismo laico, questo marketing applicato alla cosa pubblica, consente comunque ai partiti di avere visioni chiare sulle tematiche etiche? Secondo me no, basta vedere gli schieramenti trasversali che si creano ad ogni proposta, basta ad esempio parlare di bioetica che ciascun schieramento si divide in favorevoli e contrari. Sono questi i due partiti reali, ciascuno composto da politici dei cosiddetti centro-sinistra e centro-desta. Non dovrebbe andare così, e il risultato della politica della post ideologia è sotto gli occhi di tutti. Ma non sarebbe meglio vincolare i partiti politici al rispetto di determinati schemi ideologici? far venire prima l'ideologia del partito politico??
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