2 dicembre 2010

Burqa virtuali


Dato che l'argomento burqa è stato sdoganato anche da noi, con relativi gettonatissimi riferimenti alla dignità della donna, mi domando se non sia giunto il momento di stigmatizzare alcune abitudini che col tempo si sono istituzionalizzate nella nostra cultura e che tendono a limitare i diritti della donna. Quante donne italiane nella vita di coppia sono portate a subire delle limitazioni alla propria libertà nei rapporti con gli altri uomini? Conosco alcune ragazze che quando non hanno il compagno nei paraggi sono disponibili a socializzare, mentre assumono un comportamento defilato quando il compagno è vicino. Questo comportamento è una implicita sottomissione al genere maschile! Chi si abitua alla osservanza di comportamenti subalterni rispetto al proprio compagno non è come se indossasse un burqa? Quale è la causa di questo comportamento? ho trovato queste due risposte. La prima deriva dalle nostre radici socio-culturali che vedono la donna che si rapporta con gli altri uomini come un fatto contrario alla morale cattolica, intendendo per morale cattolica quel quid che sedimenta in profondità in ciascuno di noi solo per il fatto di essere cresciuti in un contesto cattolico. La morale suona più o meno così  « Se Dio punisce chi viola i suoi precetti, allora io, che li seguo, posso punire per suo conto chi sbaglia » Il problema riguardo questo processo e che si fa prestissimo a tirare le somme e la morale non parte al momento del tradimento, ma per supposizione, appena una donna entra in intimità con un altro uomo, quando il tradimento in realtà non è che un atto potenziale, come se fare quattro chiacchiere, avendo in potenza fra le mille possibilità future anche quella di finire a letto insieme, possa già dirsi tradimento. Nel secondo caso la chiusura deriva da un compagno frustrato e represso che scarica sulla donna le sue insicurezze trasformandole in gelosia. Cosa manda in crisi l'equilibrio fra i due generi? Il rapporto fra l'uomo e la donna dal punto di vista fisico non è un rapporto fra pari, e quando questo prende una piega violenta, anche solo psicologica, il piano dei diritti si inclina e chi paga il conto è sempre e soltanto la donna. Da ciò ne deriva che la parità di diritti fra i due generi non va cercata nelle quote rosa o in simili amenità, ma nasce e trova equilibirio nel rispetto di ogni uomo verso la sua donna durante un rapporto di coppia.

Nessun commento:

Posta un commento