23 novembre 2010

Perchè voterò si (quindi no) al nuovo ospedale di Montenero


Voterò "si", quindi "no".

Iniziamo parlando della espressione di voto che verrà utilizzata in questo referendum, quante persone con scarso accesso alla informazione metteranno la loro "X" sul "no"  credendo di votare contro la costruzione del nuovo ospedale e si esprimeranno invece incosapevolmente a favore dello stesso falsando quindi l'esito della votazione? Questo metodo di voto è lo specchio della reale volontà di fare chiarezza, e quindi democrazia, messa in atto da parte dei dirigenti politici della nostra città, è un ultimo arroccamento da parte di chi, favorevole al nuovo ospedale, messo all'angolo dal successo della raccolta delle firme per il referendum, tenta comunque di preservarne gli esiti a favore degli Apparati locali. Questo tentativo, abbastanza bieco e molto invasivo, piegherà la lente del referendum, istituto con il quale il cittadino si riprende ed esercita la delega data alle istituzioni politiche. Voterò "si" (quindi "no") anche perché non mi riconosco in queste logiche fumose, ma voterò "si" (quindi "no") soprattutto per i motivi che riporto di seguito:
  • la bontà della scelta decentrata, venduta alla cittadinanza confrontando Livorno con altre realtà territoriali, non tiene conto del fatto che queste realtà sono posizionate nell'entroterra e che sono cinte alla altezza delle rispettive periferie da anelli stradali che rendono la struttura ospedaliera facilmente raggiungibile, mentre la nostra città ha un muro invalicabile ad ovest rappresentato dalla costa, dai viali a mare e dal relativo traffico, che rallenterebbero inesorabilmente la corsa delle ambulanze.
  • Questo limite, rappresentato dalla costa, ha obbligato Livorno a rinunciare allo sviluppo circolare tipico delle città dell'entroterra, ed a svilupparsi con una forma allungata schiacciata sulla costa stessa, con le periferie nord e sud molto distanti dal centro della città. Per questo motivo l'ospedale va lasciato al centro, spostandolo su una estremità vengono danneggiati i cittadini della periferia opposta.
  • Le nostre attività manifatturiere, potenziali contenitori di rischi infortunistici, sono per lo più accentrate a nord-ovest della città, mentre il nuovo ospedale sarebbe realizzato a sud-est, raggiungibile tramite la variante Aurelia, che è sprovvista di corsia di emergenza.
  • La scelta di fare cassa e chiudere i distretti socio sanitari per finanziare parte della costruzione del nuovo ospedale è una ennesima sconfitta sociale inflitta ai cittadini di Livorno, perché questi troveranno servizi, fino ad oggi a portata di marciapiede, distanti ed accentrati a sud della città. I quartieri popolari sono per lo più nel centro e nella parte nord di Livorno.
  • Le strutture che saranno vendute per finanziare parte della costruzione del nuovo ospedale sono state periziate nel 2006 quando il mercato immobiliare era più alto rispetto ad oggi, i prezzi di vendita ricavati saranno più bassi di quelli ipotizzati, mettendo a rischio la comunità di dover trovare finanziamenti in corso d'opera.
  • La spesa per la costruzione della nuova struttura ospedaliera risentirà della località decentrata, in pratica costa meno costruire in centro che in collina, costi logistici.
  • Il traffico in entrata ed in uscita dalla città per raggiungere l'ospedale crescerebbe, perchè chi oggi raggiunge l'ospedale in macchina un domani sarebbe costretto a percorrere più chilometri, con maggiore dispersione nell'aria di polveri sottili.
  • Infine, perchè spendere milioni di euro per una struttura che abbiamo già? a chi fa comodo? a chi interessa? non ai cittadini di Livorno.
Per questi motivi sono stato uno dei firmatari del referendum per il "NO" a questo ospedale,  e voterò sicuramente contro la realizzazione di questa struttura. Chiudo con una provocazione, faccio della fanta-politica, la USL 6 risponde a logiche regionali, l'ospedale di Cisanello (Pisa) non è poi così lontano, siamo sicuri che ci sia una reale volontà di costruirlo questo ospedale? Voterò "SI" quindi "NO" anche pensando a questo.

Nessun commento:

Posta un commento