Inizierei questo incontro parlando della informazione in generale. L'ART 21 comma 2° della Costituzione della Repubblica Italiana dice: La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. L'informazione è quindi ritenuta un diritto fondamentale di ogni cittadino.
Perché l'informazione è così importante? perché un cittadino correttamente informato vota in modo consapevole, ed il voto consapevole porta alla democrazia.
In Italia, dove i cittadini sono abituati ad attingere alla informazione tramite la stampa scandalistica e dove il digital divide, ovvero la differenza fra chi sa usare il computer e chi no è più ampio rispetto agli altri stati europei, la mancanza di informazione ci ha portati ad un corto circuito democratico, la gente va a votare disinformata.
Possiamo noi risolvere questo problema? La risposta è si, ma dobbiamo modificare le nostre abitudini riguardo l'accesso alla informazione.
Iniziamo ad approfondire l'argomento di questo incontro, facciamolo partendo dal titolo, che è anticipato dalle parole “Politica 2.0”, che cosa vuole dire?
Facciamo un esempio pratico: tutti conoscono Internet Explorer, quando nel 1995 è uscita la sua prima versione si chiamava Internet Explorer 1.0, da quel giorno gli sviluppatori hanno fatto molti aggiornamenti, alcuni piccoli altri più grandi.
Quando hanno fatto degli aggiornamenti piccoli, per distinguere la versione nuova dalla vecchia hanno rinominato il programma aumentando di una unità la cifra dopo il puntino, così che Internet Explorer 1.0 è diventato Internet Explorer 1.1, poi Internet Explorer 1.2, 1.3 e così via.
Ogni tanto Internet Explorer è stato aggiornato in maniera più radicale, quando è successo, per distinguerlo dalla versione precedente è stato rinominato aumentando di una unità il numero prima del puntino, passando quindi da Internet Explorer 1.qulacosa a Internet Expolorer 2.0.
Tutto questo per introdurvi la nozione di politica 2.0, che non è altro che un modo di dire per identificare un nuovo nuovo modo di fare politica e per distinguerlo in maniera netta dalla politica degli Apparati.
E' un termine che come abbiamo visto si richiama ai computer e ad internet, non è un caso. Negli ultimi anni internet ha conosciuto alcune novità importanti, novità sociali che descriveremo in seguito, che hanno rivoluzionato il mondo intero dal punto di vista sociale e politico. E' una rivoluzione così netta che si dice che internet grazie a queste novità si sia evoluto da web 1.0 a web 2.0. La politica 2.0 utilizza queste novità.
Vi sembra roba da internauti, qualcosa di futuribile? per dirvi quanto sia attuale questo tema sappiate che negli Stati Uniti l'editore del New York Times prevede di smettere di stampare il giornale cartaceo e di andare avanti con la sola versione online entro il 2012.
Approfondiamo ulteriormente il tema di questo incontro, e facciamo un raffronto fra l'informazione prodotta dalla TV e dai giornali con quella prodotta da internet, poi vedremo un esempio pratico.
Domandiamoci: la TV ed i giornali fanno informazione? Come? Su questi media le informazioni sono filtrate dagli editori, il cittadino vede o legge quello che loro scelgono di pubblicare.
Questi editori potrebbero anche fare informazione, e magari in altre parti del mondo la fanno anche, ma da noi mancano aziende ad azionariato diffuso, la proprietà rimane in mano a editori, pochi e per giunta politicizzati.
Molti fatti scomodi sia per la sinistra che per la destra rimangono nei cassetti o vengono distorti, da qui si dice che l'informazione offerta dai media tradizionali sia asimmetrica.
Alcuni esempi:
- Napolitano eurodeputato che prende l'aereo low cost > mai vista in tv
- Il TG1 di Minzolini riguardo il caso Mills > distorta
- La Polonia no grazie per i vaccini della Suina > mai vista in tv
- La Brambilla che a Lecco fa il saluto romano >ai vista in tv
- I media che parlano di criminalità invece siamo sotto la media UE > distorta
- Livorno la seconda provincia più inquinata d'Italia > sul Tirreno 1 anno dopo essere pubblicata online
Questi fatti avrebbero influenzato l'opinione pubblica e che invece sono stati taciuti.
Quando non puoi informare allora fai intrattenimento, o è bianco o è nero, non ci sono vie di mezzo. I media tradizionali in Italia fanno quindi intrattenimento.
Internet non è di per se sinonimo di informazione libera, se una persona attinge alla informazione dai siti online delle testate giornalistiche o sulle home page dei vari msn o tiscali per fare un esempio, poco cambia rispetto al modo di produrre informazione propinato dai vecchi media, perché il tutto è gestito all'antica, con editori che dicono ai capi redazione i fatti da pubblicare.
L'informazione è sui blog.
Cosa è un blog?
Il termine sta per "diario in rete", è un luogo virtuale dove persone lontane fisicamente ma vicine ideologiacamente possono stare insieme, condividere pensieri, esprimere liberamente la propria opinione.
Esistono vari tipi di blog, quelli che a noi interessano sono i blog di attualità, usati da molti giornalisti per dare voce alle proprie opinioni su argomenti di attualità o su fatti di cronaca, fatti che non trovano spazio sui giornali (è un sunto della definizione di blog di Wikipedia).
Sono molto conosciuti anche i blog politici, dove il politico tenta di interfacciarsi con i cittadini (ne ha uno anche il nostro sindaco).
Sui blog l'informazione è libera, democratica e simmetrica, perché?
Libera perchè non ci sono editori e capi redazione che tracciano linee politiche. I blog sono personali e la decisione del se pubblicare o meno un articolo è in mano al giornalista, o allo scrittore, o al politico e solo a lui, perché il blog è suo personale. Questa libertà data dalla mancanza del guinzaglio degli editori fa si che le informazioni cassettate o manipolate dai vecchi media possano riaffiorare su internet.- Democratica perchè c'è una interazione fra chi pubblica l'articolo e chi lo legge. Ciascun lettore può rispondere e dire a chi ha pubblicato l'articolo se è d'accordo o meno. Questa risposta appare materialmente sotto l'articolo, continuandolo organicamente. Questo divenire leggibile fa si che anche il commento sia sottoposto alla eventuale condivisione degli altri lettori.
- Simmetrica perchè la libertà di informazione crea competizione, i lettori seguono soltanto i blog che pubblicano fatti nella loro interezza, i blog che filtrano le notizie alla vecchia maniera non sono utili e quindi non li segue nessuno.
I blog sono democratici anche dal punto di vista di chi pubblica i contenuti. Chiunque lo può fare, basta iscriversi ad un sito specializzato, ad esempio Blogger, e dopo 5 minuti si è in grado di avere un blog personale. Inoltre, cosa che ha senza dubbio facilitato il progressivo prosperare dei blog, il tutto è gratis, basta avere un computer e l'accesso ad internet.
internet dunque è informazione.
Sui blog non si trovano soltanto articoli scritti, sempre più spesso troviamo filmati, si sta passando dalla forma scritta ai video, questo rende più friubile l'accesso alla informazione da parte dei lettori.
Siamo giunti così alla ultima parte dell'incontro, la domanda è:
Come raggiungere questa informazione? come trovare i blog di nostro interesse dispersi nell'oceano di internet?
Trovare un blog è semplicissimo, basta andare su un motore di ricerca tipo Google o simili, poi digitare il nome del giornalista preferito e vedere se ha un suo blog, lo hanno quasi tutti.
Da qui le strade sono due, o si mette il blog scelto fra i preferiti, ma in questo caso non veniamo avvertiti quando il blog pubblica un nuovo articolo, oppure si utilizza un aggregatore di notizie, che risolve questo inconveniente.
vediamolo in dettaglio.
Grazie agli aggregatori oggi possiamo leggere gli articoli pubblicati dai vari blog come se si stesse leggendo un normale giornale di carta.
Ma cosa è un aggregatore di notizie? è un programma gratuito, lo si può scaricare sul compiuter o lo si può sottoscrivere su internet, tipo la posta elettronica di Tiscali o di Hotmail.
Cosa fa un aggregatore di notizie? raccoglie gli articoli pubblicati dai vari blog sparsi su internet, li rende esteticamente uniformi e li dispone in fila in una unica schermata, creando così uno spazio di consultazione unico, in un notiziario personale, dove articoli appartenenti a blog diversi appaiono leggibili impaginati come su di un giornale.
Come si fa a dire all'aggregatore quali blog seguire? basta copiare nell'aggregatore l'indirizzo internet del blog, oppure cercare sulla pagina un rettangolino arancione con su scritto RSS e premerlo. Da quel momento l'aggregatore si collega regolarmente al blog scelto. Ogni volta che uno dei blog scelti pubblica un nuovo articolo, l'aggregatore ce lo mostra nella sua schermata.
L'innovazione è notevole perché mentre prima era il lettore a dover vedere se c'erano nuovi articoli sui blog, ora sono i nuovi articoli che vengono da noi, non c'è più bisogno di fare un lavoro dispersivo andandoli a cercare tutte le volte per i vari blog, ci pensa lui
Quindi: giornalisti liberi più aggregatori di notizie uguale informazione simmetrica. Vi lascio alcuni nomi, Oliviero Beha, Alessandro Gilioli, Gad Lerner, Gianni Minà, jacopo Fo, Paolo Barnard, Massimo Fini e molti altri.
Concludo, il problema secondo me è lo spazio democratico che si restringe, intendendo per spazio democratico lo spazio fruibile senza restrizioni da qualsiasi cittadino. Quando mettono un parcheggio a pagamento dove prima era libero, quando i pediatri smettono di venire a visitare il bimbo a casa, quando devi pagare il ticket all'ospedale e la volta prima era gratis, la scuola pubblica dissanguata, il precariato, quelli sono spazi liberi persi, sono sconfitte sociali. Tramite internet abbiamo la possibilità di riconquistare praterie di spazio democratico, perchè internet ci da a tutti l'occasione unica di informarci e di organizzare.
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