16 gennaio 2010

Immigrazione, perché è sbagliato generalizzare

Ogni volta che parliamo di problematiche legate alla immigrazione lo facciamo etichettando l'immigrato di turno per etnia: i negri, gli albanesi, gli zingari. Questo generalizzare a mio avviso è sbagliato, perchè ha come effetto il rendere impossibile a queste persone l'integrazione nella nostra società. Ogni volta che generalizziamo trasformiamo un insieme eterogeneo di individui in un agglomerato mostruoso composto da un insieme di corpi ma dotato di una unica volontà, come se tutti questi individui covassero lo stesso pensiero, di odio, verso di noi. Non è così, questo insieme non esiste. Esistono persone provenienti da lontano, con usi e costumi differenti, che oggi sono qui fra noi per delle scelte obbligate accomunate dal disperato bisogno di fuggire dalla miseria. Ciascun corpo ha una sua testa e ogni individuo ha la sua visione del problema, ci osserva ed ha in se più o meno grande il desiderio di integrarsi. Ovviamente fra loro c'è chi ruba, chi non vuole integrarsi o chi ci vuole prevaricare. Ma di questo che colpa ha l'immigrato "buono"? se mio fratello ruba questo non fa di me un ladro. Fra questa gente c'è anche chi ha voglia di integrarsi, ma se continuiamo con questo etichettare per etnie, con questo guardare storto a prescindere, molti risponderanno al nostro sguardo con uno sguardo uguale e la loro integrazione rimarrà una meta che si allontana.

Ricordiamoci da dove veniamo
A cavallo fra gli anni 50 ed i 60 il nostro paese ha conosciuto il "boom economico", buona parte di questo benessere proveniva dalle rimesse dei nostri emigrati all'estero. Questi individui sono poi riusciti ad integrarsi, fino a giungere a fondersi con le culture che li hanno ospitati, ed oggi sono a tutti gli effetti belgi, americani, argentini, australiani. Nel tempo il processo di integrazione sembra irreversibile, chi oggi grida allo straniero dovrà prima o poi farsene una ragione. Gli italo americani di oggi non hanno più niente di italiano, e quel poco che ne rimane, lo vediamo tutti, è caricaturale.

Un esempio a caso
Ma torniamo in Italia, e facciamo un esempio utilizzando quello che è il "proto diverso" per antonomasia, lo zingaro. Poniamo che un ragazzo rom, coi lineamenti gitani, stufo della vita nomade, decida di rompere con i suoi e di tentare l'integrazione. Oggi troverebbe un impiego per stabilizzare la sua posizione nella nostra società? Quanti trovandolo seduto accanto a se al cinema controllerebbero se il portafogli è sempre nella giacca, quanti sguardi coglierebbe in pizzeria o al supermercato?

Generalizzare è sbagliato
Dobbiamo ricordarci quali sono le nostre radici. che allontanare una persona soltanto per il rigetto del diverso farà di quest’ultimo una persona sola e quindi più facile a perdersi e sbagliare.



quale e' la tua opinione su questo argomento?
condivido al 100%
sono favorevole in linea di massima
ho alcune riserve in merito
sono contrario !
non e' di sinistra
















  

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