31 ottobre 2014

Una posizione ambientalista sui fatti dell'Eni di Livorno


UNA POSIZIONE AMBIENTALISTA SUI FATTI DELL' ENI DI LIVORNO

Per quanto riguarda la cronaca di questi ultimi giorni e dei fatti sulla ventilata chiusura o conversione dell'Eni di Livorno emerge il silenzio di una qualsiasi parte ambientalista.

Certa è la spinosità dell'argomento con centinaia di posti di lavoro in ballo.

La mancanza di una voce favorevole dell'ambiente è comunque una mancanza importante, perché la sua presenza ortodossa avrebbe dovuto delimitare uno dei due steccati dell'alveo democratico all'interno dei quali dovrebbe esaurirsi questa questione, e la sua assenza ne distorce gli esiti.

E certamente per il nostro ambiente questo dibattito ha una rilevanza nazionale, perchè quella raffineria figura nell'elenco dei 662 stabilimenti più inquinanti d'Europa stilato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) e la sua area è interna a quella ascritta sul nostro territorio fra i SIN nazionali per inquinamento da piombo, mercurio, rame, zinco, cromo e Ipa, sostanze queste ultime fra cui è compreso il benzo(a)pirene, inquinante cancerogeno di categoria 1.

La tutela dell'ambiente è comunque uno dei due paletti, l'altro, che è stato l'unico che abbiamo ascoltato in questi giorni, è la tutela dei posti di lavoro.

E' fondamentale a questo punto segnalare che nessuno in questo ambito sta parlando di lasciare nell'oblio i destini di queste centinaia di famiglie di lavoratori, la presente uscita è funzionale esclusivamente a indicare un'altra direzione, una via ambientalista e solidale al problema, che consenta di chiudere l'esperienza della nostra città con quello stabilimento, e che vada oltre, perché questa vicenda ci insegna che la raffinazione lontana dagli impianti di estrazione non ha più futuro sia in termini logistici che di picco produttivo, e di ciò è bene tenere di conto.
Ciò detto, e libero il fatto che possano esserci più posizioni ambientaliste, e che queste possano tenere conto o meno delle famiglie di quei lavoratori, la mia si esprime in questa domanda:
"E' per caso percorribile una via che porti alla chiusura dell'impianto e al reimpiego dei suoi occupati prima nello smantellamento, poi nella bonifica e infine nella conversione di quelle aree, è possibile anche per noi un "modello Bilbao", dove i fondi strutturali europei, ai quali, è sempre bene ricordarlo, gli italiani contribuiscono per un buon 15%, non solo hanno bonificato e riqualificato l'ambiente ma hanno creato più occupazione?"
Facendo poi esplicito richiamo ai modi altruisti e compassionevoli della natura umana e agli ideali solidaristici tipici della ideologia a cui appartengo mi spingo a una seconda domanda:
"Al netto di quanto previsto dalle norme mutualistiche che le nostre istituzioni riservono a quei lavoratori, quanti di noi contribuirebbero a un tributo locale di scopo strutturato su una imposta progressiva in base al reddito, a una socilizzazione quindi del costo di quelli stipendi e di quei salari, per acquisire il dividendo sulla salute nostra e delle nostre generazioni future?"
Mediamente a quanto ammonterebbe pro capite spalmare il saldo di quelle differenze sui 180 mila residenti dei comuni di Livorno e Collesalvetti?
Sarebbe poi percorribile la strada della cessione della raffineria a costo zero? la proprietà, che è privata e ragiona per profitto, si sarebbe defilata già alcuni anni fa.

Quali sarebbero i ricavi ottenibili dallo smantellamento, si pensi all'acciaio con cui è stata realizzata, e quali sarebbero i costi per una sua bonifica. Quale valore raggiungerebbero quelle aree una volta bonificate, e cosa potremmo realizzarci per avere un qualcosa di sostenibile in grado di ripagare stabilmente in termini di impiego lo sforzo collettivo iniziale?

Ne ho parlato col mio partito, che si associa a me nel porre queste domande.

E' possibile avere un riscontro oggettivo numeri alla mano?

Andrea Petrocchi, Sel Livorno.

27 maggio 2014

Per fare la politica ci vuole il consenso

Le sorti di un candidato politico sono legate a doppio filo a quelle del partito politico che lo esprime.

Necessita una disanima, che sia oggettiva e soggettiva, per valutare bene quanto uscito fuori da queste elezioni.

Sei mesi fa il partito era sulla breccia, aveva a favore sia la stampa che la cittadinanza, uscito com'era dalla questione dei rondò di viale Nazario Sauro.

Il nostro gruppo consiliare, formato da due consiglieri, con bravura ma soprattutto con la forza della ragione era riuscito a mettere all'angolo il principale partito di maggioranza.

Il consenso dovrebbe indicare la direzione, sarebbe bastato rimanere in traccia con questa questione, cristallizzando la situazione che peraltro ci vedeva all'opposizione in consiglio comunale.

Avremmo mantenuto fede alla questione relativa al nuovo ospedale limitando fortemente quella che è poi stata la deriva dei nostri elettori verso Buongiorno Livorno, causata dalla netta opposizione verso il Pd su tutte le principali tematiche cittadine, ospedale compreso.

Il partito ha invece scelto differentemente, andando verso questo abbraccio mortale.

Fine del ragionamento oggettivo.

Come tutti i candidati anche io ho pagato dazio a questo vento contrario, che comunque non giustifica i termini del mio consenso, che è necessario a valutare compiutamente la consistenza di un qualsiasi politico.

Ho creato questo blog fondamentalmente per due motivi, per informare i miei concittadini sia sugli atti intrapresi in ambito istituzionale che circa tutte quelle novità politiche e sociali che ogni tanto arrivano sul mio feed reader dai quattro angoli della Terra.

Cesseranno sia le une che le altre, le prime perché dalle istituzioni ci sono rimasto fuori, le seconde perché il termine dell'impegno istituzionale mi porta a rivedere l'impiego di tempo necessario a tenermi aggiornato.

Cessa di conseguenza il senso di questo blog, che termina dunque qui, col termine del mio impegno sociale.

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Backuppato in data 27/05/2014

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24 maggio 2014

@votapetrocchi - Il testo, e il perchè, del mio volantino elettorale




Salve, mi chiamo Andrea Petrocchi,

sono uno dei consiglieri di questa circoscrizione e vorrei informarla su quanto ho realizzato durante la legislatura che terminerà il prossimo 25 maggio.

Premetto che son piccole cose paragonate ai bisogni della nostra collettività, cose da consigliere di circoscrizione.
Nella nuova area giochi di villa Fabbricotti era stato inserito uno strano scivolo realizzato senza protezioni laterali che ha causato il ferimento di alcuni bambini. Ho chiesto la sua eliminazione, riuscendoci dopo di due anni di lotte.
Alcune persone sono morte investite sulle strisce pedonali di fronte all'ingresso principale di villa Fabbricotti, ho chiesto la dotazione di due avvisatori luminosi che si sono rivelati efficaci.
Qualcuno ha recintato la grotta in fondo alla villa con dei picchetti a lancia alti un metro e mezzo, pericolosi se scavalcati magari per recuperare un pallone. Ho ottenuto la messa in sicurezza.
Le nuove altalene della area giochi erano sprovviste di cestelli per ospitare in sicurezza i bambini di età prescolare, ne ho fatti montare due.
Ho chiesto la realizzazione della fontanella di acqua potabile in fondo a viale della Libertà, funziona da qualche giorno ed è una struttura importante perché permette alle famiglie di risparmiare centinaia di euro l'anno.
La piazzola che separa via Accademia Labronica da viale della Libertà era diventata un parcheggio abusivo. Ho chiesto la transennatura, l'amministrazione l'ha dotata di panchine nuove e ora è popolata tutto l'anno.
Ho chiesto l'intervento del Comune per sistemare il selciato di via Accademia Labronica, l'atto è stato votato all'unanimità e i lavori stanno partendo adesso.
Ho chiesto all'ufficio del verde pubblico di piantare nuovi alberi quando dovrà procedere a degli abbattimenti così da preservare il nostro patrimonio arboreo per il futuro. Anche questo atto è passato all'unanimità.
Ho infine portato nel consiglio i dubbi di molti concittadini riguardo la nuova viabilità di viale Nazario Sauro. Ho intavolato la vertenza mettendo in minoranza chi difendeva le rotatorie a prescindere.
Le copie di questi atti sono disponibili qui http://andreapetrocchi.blogspot.it/p/fatti.html e presso la segreteria della circoscrizione 3 in via Corsica 27.

Queste sono piccole cose, ma sono anche un metro fedele,

la natura tende per le vie semplici, il 25 maggio eleggeremo il nuovo Consiglio comunale, le chiedo di votarmi, sperando che il mio impegno sia stato all'altezza delle sue aspettative.

Materialmente dovrà prendere la scheda elettorale azzurra e scrivere "Petrocchi" accanto al simbolo di "Sinistra Ecologia e Libertà".

I fatti sono una garanzia più solida delle promesse. Chieda i fatti.

Avrei piacere di incontrarla, le lascio quindi i miei contatti: tel 347-2609780 email votapetrocchi@email.it e twitter @votapetrocchi. In questi giorni farò campagna elettorale in questo quartiere, come adesso che le lascio questo scritto.

Se vorrà darmi la sua fiducia sappia che io ne conosco bene il valore, e che la farei valere dal primo all'ultimo giorno della prossima legislatura.

Distinti saluti,
Andrea Petrocchi.

Quanto riportato sopra è stato scritto, riveduto un milione di volte, poi stampato in migliaia di copie e consegnato personalmente dentro a ogni singola cassetta delle lettere di ciascuna famiglia livornese che abita nella zona compresa fra viale Nazario Sauro, viale Boccaccio, viale Mameli, via Marradi, via Baciocchi, fino a via Roma, via dell'Ambrogiana e via Caduti del Lavoro.

Devo dire che la cosa è più semplice a farsi di quanto non si creda, e devo ammettere che, constatata la risposta, se questa idea mi veniva prima il nostro gruppo consiliare avrebbe elaborato istanze provenienti da zone periferiche rispetto al nostro baricentro, che invece sono state abbandonate dalla circoscrizione durante l'intera legislatura. A riguardo, come ho detto a queste persone, il decentramento funzionava, è mancata la volontà di mettere al corrente le persone circa la possibilità di veicolare correttamente le proprie segnalazioni con questo strumento amministrativo.

Il posta in cassetta è un ottimo modo di fare informazione perché pone le persone nella possibilità di rifletterci sopra serenamente, sedute sul divano di casa.

Questo al netto di quel concittadino costretto, uno su tutti, ad andare a sentire chi è che suona al citofono. Anche il "posta in cassetta" ha la sua piccola forzatura, a parte i portoni lasciati aperti, le cassette delle lettere esterne, e della gente che entrava e usciva.

Ho comunque già deciso che se riesco a essere eletto troverò il modo di ripetere il posta in cassetta almeno a campione, perché è uno strumento formidabile per mettermi in contatto con chi ha un problema o una segnalazione da fare.

Riguardo alla forma del mio scritto questo post si ricollega a quanto detto ieri sul marketing, in questo caso inteso come ciò che non è funzionale alla lettura. Ho fotocopiato il volantino riportato sopra in nero su bianco su un formato a4.

Leggendolo si ha l'impressione di avere in mano la pagina di un libro, apprezzo questa forma perché sono convinto che i colori e le immagini tendano a immancabilmente a disturbare la lettura.

Segnalo la reazione di una signora, che ho trovato in un androne e alla quale ho consegnato il volantino, che lette le prime righe e capito il contenuto politico ha ammesso di cestinare immancabilmente tutti i volantini ciclostilati senza degnarli di uno sguardo.

Questo per dire del marketing e della equazione sbagliata volantino pitturato come un pappagallino uguale successo elettorale assicurato.

Detto questo la cosa importante è il contenuto. Devo dire che in questo senso i cinque anni passati in circoscrizione sono stati fondamentali perché ho potuto illustrare dei fatti, che hanno l'importante connotazione di mettere in parallelo il fatto di essere un politico col fatto di aver combinato qualcosa.

Questo a monito per le generazione politiche future, che siate altruisti oppure cinici, l'unica opportunità di crescita lontana dall'ala protettrice degli Apparati è data dal produrre dei risultati riscontrabili oggettivamente.

Alcuni compagni di partito hanno criticato la mancanza del marchio o l'assenza del cosiddetto santino, ovvero della copia della porzione di scheda elettorale con il marchio Sel e il mio nome a fianco stampato in falso corsivo.

Sono partito da un punto di vista differente, dato che verso la fine del testo c'è scritto come riportare la preferenza, vedo gli eventuali disegnini come una ammissione implicita di avere a che fare con un elettorato incapace di andare oltre la comprensione di un'immagine.

Non ho altro da aggiungere, ringrazio le persone che mi hanno contattato, fra queste ringrazio Nunzia che è scesa in strada a darmi una mano, ringrazio le persone che mi hanno voluto incontrare, e quelle con cui ho scambiato quattro chiacchiere negli androni, a tutti dico che le istanze pervenute sono scrupolosamente riportate su un foglio che ho qui accanto a me, se riesco a entrare datemi una settimana per capire come funzionano i meccanismi e poi iniziamo a lavorarci sopra, senza promesse e coi tempi lunghi della politica, l'importante è cominciare.

La mia campagna elettorale termina qui, comunque vada è stata davvero una bella avventura.

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23 maggio 2014

Il manuale della perfetta campagna elettorale parte prima

La politica è in tutto, è nel modo di piangere del lattante che cerca di attirare a se l'attenzione della madre perché ha fame e nei modi scaltri dalla madre per soddisfare questa richiesta di attenzione in determinati archi di tempo. La politica è nei modi di fare.

Anche una campagna elettorale ha le sue politiche. Per i politici di oggi il marketing è la politica azzeccata, secondo me c'è troppa America in giro, e questa gente l'America se la beve ma è tutta una questione di enzimi.

Critico il marketing pacificamente globalizzato, organicamente standardizzato, che è una tecnica sbagliata da principio perché vuole farti scegliere un prodotto fra varie eccellenze arricchendone la presentazione, che non è merce, e che sempre più spesso giustifica la sua inopportunità finendo per favorire un prodotto discutibile rispetto a un altro eccellente.

Poco tempo prima delle elezioni fioriscono questi prodotti, facce attaccate ai fianchi dei bus, oziose e statiche sui cartelloni delle periferie, opportuniste e sornione dentro alle cassetta delle lettere.

Vanno di pari passo alle inaugurazioni, ai lavori frenetici sulle strade, così come a quelli sui marciapiedi del centro, alla messa in piega del verde pubblico, altre forme di marketing.

Cosicché, al determinato giorno, tutto è pronto e la città è tirata a lucido per la sua liturgia, e queste immagini dei politici che hanno quasi del tutto soppiantato la pubblicità sono il giubilo del circo della dittatura delle immagini.

Tutte quelle forme e quei colori sovraesposte a ciascun contenuto marginalizzano ogni forma di comunicazione, restano li per espletare la loro immagine di maschio ingordito o di femmina bulimica, losanghe borghesi di scimmiottamenti del mondo della pubblicità.

L'ipocrisia sta in questi margini, nella inversione della forma sul contenuto, in queste urla mute della pubblicità delle bolle di schiuma ben incartate, nella pretesa che a tutto questo chiasso corrisponda una risposta differente dal chiedere il perché la politica ci prenda tutti quanti per dei bambini a cui rifilare un Happy Meal.

C'è del marcio nel marketing, e credo sia tempo per una critica luterana, serve salire sopra a questo vecchio modo di mercificare l'assenza di idee, e da quel cumulo di ossa polverose tentare una nuova formula per dare vita osmotica al rapporto fra eletto ed elettore.

A questo fine trovo calzante una frase trovata pochi giorni fa in un articolo di Marco Travaglio: 
« Nelle leggi della natura i predatori tendono a migliorare la specie predata. »
C'è la percezione oggettiva della perdita del senso dell'utilità delle cose, non credo che per la politica ci sia altro spazio oltre a quello di rientrare nell'alveo in cui essa fu creata.

Torneremo alla politica intesa come la root del sistema e non come la sua interfaccia, la politica deve essere quella mano invisibile che migliora la nostra vita di tutti i giorni. 

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20 maggio 2014

@votapetrocchi - La relazione di fine mandato del nostro gruppo consiliare

E così siamo arrivati al "rompete le righe", la nostra relazione di fine mandato conclude i lavori del gruppo consiliare.

Ci tengo a salutare con tutti gli onori l'altra metà del gruppo, il compagno capogruppo Cocchella, un progressista che ha capito che la sinistra prima ancora di essere politica è un modo di vivere la vita con altruismo, inclusività, condivisione e coralità.

E' quasi certo, stante il relativo peso del nostro partito, che la nostra esperienza non sarà replicata in consiglio comunale, e questo, a prescindere da come andranno le cose, mi intristisce parecchio, come intristisce chiudere la bella pagina che è stata questa nostra legislatura.

Riporto di seguito il testo della relazione di fine mandato diramata alla stampa:
Livorno, 15/05/2014 CS: RELAZIONE DI FINE MANDATO DEL GRUPPO CONSILIARE SEL LIVORNO Questa mattina presso la sede della federazione di via Gori il gruppo consilare Sel ha incontrato i media locali per rendicontare i cittadini livornesi circa quanto prodotto durante la concludenda legislatura. Presenti i due consiglieri Andrea Petrocchi e Luigi Cocchella, fra gli atti più importanti prodotti in questa legislatura figurano la mozione sulla messa in sicurezza della rotatoria di viale Nazario Sauro, che ha dato il via a tutta la cronaca conseguente; l'atto sulla installazione del dissuasore luminoso lungo l'attraversamento di viale della Libertà all'altezza dell'ingresso al parco pubblico di villa Fabbricotti, che ha interrotto la sequela di investimenti, alcuni dei quali mortali; l'eliminazione del cosiddetto scivolo trappola di villa Fabbricotti, che per la sua conformazione senza spallette laterali è stato causa di lesioni anche gravi fra i piccoli frequentatori del parco; la rimozione dei parcheggi blu da Largo Vaturi che per la sua prospicenza al centro cittadino avrebbe trasformato la piazza in un parcheggio di prossimità espropriandola inoltre dalla fruizione dei residenti; l'intervento di riqualificazione di via Accademia Labronica e la realizzazione della fontanella di viale della Libertà, entrambe oggetto della cronaca cittadina di questi giorni. Il gruppo sottolinea che la maggioranza di questi atti è stata approvata dal consiglio all'unanimità. Con l'occasione, dato che Sel, credendo nella funzione formativa contingente alle amministrazioni circoscrizionali, ha candidato alle prossime amministrative tutti i suoi consiglieri attivi partiticamente, sono state rivolte ai consiglieri alcune domande di cronaca politica, che hanno riguardato il tema dei rifiuti e del porta a porta in particolare. "La politica cittadina ha passato gli ultimi anni a guardarsi l'ombelico - sintetizza Petrocchi - e circa questa fattispecie non si accorge che a 50 chilometri in linea d'aria c'è il comune di Capannori, in provincia di Lucca, cinquantamila persone (un terzo della popolazione Livornese) guidate da una giunta dello stesso colore della nostra, che col "porta a porta" è arrivato a differenziare il 90% della spazzatura, e i cui cittadini pagano la tassa dei rifiuti fra le più basse in Toscana. Livorno non è su Marte, basta chiedere a loro come hanno fatto." Cocchella chiarisce: "La prossima amministrazione ha il compito importante di stilare il prossimo piano della mobilità, non è più possibile andare avanti a interventi a macchia di leopardo come è stato fatto durante questa legislatura." Il gruppo consiliare Sel della circoscrizione 3.
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@votapetrocchi - L'Uaar intervista Andrea Petrocchi

Riporto di seguito il testo della mia intervista, si è parlato di scuola e di universalità:

Domanda: Nei nidi e nelle scuole materne comunali vige il principio di laicità e il rispetto per le diverse culture, ma l’accesso è di fatto a numero chiuso, con lunghe liste di attesa, giustificando ciò con la mancanza di soldi e coi tagli del governo; tuttavia in contemporanea si finanzia abbondantemente la scuola paritaria.

Risposta: E' mia profonda convinzione che la situazione attuale sia soltanto in parte colpa della crisi, chi di noi non si è imbattuto in sperperi di risorse pubbliche, le nostre tasse, parte di quanto diamo in attesta che torni indietro per la nostra assistenza che va invece a finire altrove? Per come la vedo io viviamo in una nazione pazza, abbiamo la stessa tassazione elevata del sistema scandinavo e lo stesso welfare degli stati liberali, la differenza è malaffare. Alzi la mano chi di noi rinuncerebbe a una parte cospicua del proprio sostentamento (le aliquote Irpef partono dal 23%, è quasi un quarto del percepito) per non avere niente indietro? La cosa, già intollerabile di per se, è aggravata dal gap accumulato dalle nostre strutture pubbliche. Si parla delle odiose liste di accesso ai nido comunali, io vorrei che i miei concittadini la conoscessero bene questa storia, l'anno scorso sono stati lasciati fuori 150 bambini. Approfondiamo le dinamiche di questa rinuncia sociale, sia dalla parte delle famiglie del bambino, e alla conseguente frizione fra il diritto del bambino a vivere serenamente la sua fanciullezza e l'obbligo dei genitori a portare il pane a casa, riflettiamo sul diritto dei nonni, per chi ha la fortuna di averli ancora e in salute, costretti a rimettersi ventre a terra e a crescere il bambino al posto dei figli. Pensiamo alle rette dell'asilo privato e alle conseguenze anemiche sui portafogli dei genitori che non hanno una famiglia alle spalle, e pensiamo infine ai diritti del bambino, costretto a radicarsi nella vita attraverso la terza età e non fra i propri simili, come invece dev'essere, e al gap sociale che consegue a questa scelta obbligata. Sono le conseguenze per quei 150 figli della nostra società. Nel 2013 il nostro comune tramite la Regione ha dato centomila euro alle scuole parificate, enti privati, esclusivi (entri se paghi) che a causa di questa esclusività non possono rispecchiarsi nella universalità che è la nostra società, maturando quindi il diritto a chiedere sostentamento limitatamente a quella esclusività. Tengo per me la critica verso le logiche clientelari delle sacche di capitalismo assistito a discrezione, ma se quei centomila euro fossero rimasti nella nostra disponibilità avremmo assunto il personale necessario ad assorbire almeno un terzo di quei 150 bambini, con ricadute benevole sia sui nuclei familiari dei bambini che su quelli delle famiglie di provenienza delle nuove assunzioni. E' andata differentemente anche perché siamo stati in pochi a combattere questo comportamento, fossimo stati molti la politica, che lo sa di essere nostra espressione, avrebbe ceduto.

D: Quest’anno, grazie alla legge di stabilità 2014 che ha modificato la legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, lo Stato può destinare il proprio 8 per mille— oltre che a «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» — anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica». I candidati per le amministrative 2014 si adopereranno perché si presenti domanda per usufruire dell’ 8 per mille statale indicando come progetto da finanziare un intervento di edilizia scolastica?

R: Mi sono già attivato, il “via” è stato l'articolo letto sul vostro sito nazionale, quello che riprendeva la campagna “Occhio per mille”, ho contattato la vostra responsabile territoriale e insieme abbiamo cercato di fare più baccano possibile per sensibilizzare i nostri concittadini riguardo una novità tanto importante. Da una ricerca parallela (in Italia ancora non disponiamo di dati ufficiali) pare che il 45% dei plessi scolastici non sia a norma, mancano perizie antisismiche ed elettriche, stiamo mandando i nostri bambini a studiare fra le cinque e le otto ore al giorno a seconda del modulo per cinque giorni alla settimana per nove mesi l'anno in plessi che nella metà dei casi non sono sicuri. Con l'8 per mille allo Stato possiamo risolvere il problema in pochi anni (l'8 per mille rastrella un miliardo di euro ogni anno, al momento viene stornato quasi interamente verso la confessione cattolica). Abbiamo fatto un comunicato stampa, a cui è seguita la consegna di un sunto all'urp del comune e alla consegna a mano al sindaco uscente durante un'assemblea pubblica durante la quale ho personalmente descritto la cosa minuziosamente sia al sindaco che all'assessore al bilancio. Abbiamo fatto poi una conferenza stampa che è stata ripresa dai media, e quando ci siamo accorti che l'amministrazione uscente non ci filava abbiamo girato tutto al candidato sindaco della coalizione di centro sinistra. Ultimamente una lista in coalizione con “Buongiorno Livorno” ha ripreso questa nostra battaglia, col merito di continuare l'opera di sensibilizzazione verso i nostri concittadini. Sapere e non agire è molto peggio di non sapere.

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14 maggio 2014

@votapetrocchi - Porta a porta, Livorno non è su Marte

La politica livornese ha passato molti anni a guardarsi l'ombelico, finendo col perdere di vista, per sbaglio o per volontà, il confronto con le altre amministrazioni vicine.

Davvero un peccato, perché a Pisa in questa legislatura, nonostante soffiasse lo stesso vento contrario della recessione economica nazionale, l'amministrazione ha lavorato bene, e molti suoi comuni in questi cinque anni hanno fatto passi da gigante su tematiche fondamentali quali quelle ambientali e della vivibilità cittadina.

Così che, mentre oggi in territori a noi prossimi si vive meglio rispetto a cinque anni fa, noi giriamo la boa ritrovandoci sostanzialmente in linea col lustro precedente.

Il nostro arroccamento è dimostrato dalla portata delle nostre discussioni, prendiamo ad esempio il tema dei rifiuti urbani, tanto per dirne una, il dibattito cittadino ha preso in questi giorni la temuta piega della critica verso la sperimentazione del porta a porta (costa troppo, ci aumenteranno la tassa sui rifiuti, la raccolta settimanale ci riempie la casa di sgradevoli odori).

Se soffriamo di un ritorno economico inferiore al costo delle forze impegnate, se ignoriamo il costo dell'incenerimento dei rifiuti in termini di spesa sanitaria, se pretendiamo di reinventare quanto è invece da assimilare da terzi è perché stiamo ripudiando ogni rapporto osmotico coi territori vicini.

E la cosa è assai poco universale.

Invece, a una cinquantina di chilometri in linea d'aria da noi, lavora una amministrazione, quella di Capannori in provincia di Lucca, che in un certo senso il porta a porta l'ha inventato, e che oggi è al 90% di raccolta differenziata, mentre la sua popolazione, un terzo circa di quella livornese, paga le tasse sulla spazzatura meno care della regione.

I nostri problemi odierni sono gli stessi risolti a Capannori anni fa, per superarli basta andare a sentire come li hanno superati loro, il fatto che il loro sindaco sia stato espresso dallo stesso partito che guida la nostra amministrazione dovrebbe agevolare le cose, oppure quella sigla cela un caso di omonimia?

I tempi della scuola e dei compiti in classe sono finiti per tutti da un sacco di tempo, ma pare di percepire la stessa latenza dello scolaro vagabondo incerto sul copiare dal compagno secchione per paura di finire al primo banco.

La stessa latenza inoculata invece dagli interessi calpestabili dal futuro che avanza che si fanno lobby. Anche in questo a Capannori ci sono stati precursori.


 
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7 maggio 2014

@votapetrocchi - La mia campagna elettorale al giro di boa

Siamo sulla cima della collina, mi giro indietro e vedo la partenza (bagnata, i giorni scorsi ha piovuto e parecchio) guardo avanti e vedo la valle, il traguardo, il 25 maggio, una fila a perdita d'occhio, le elezioni.

Mi sono preso delle strane ferie a singhiozzo, fortunatamente devo rendere di conto di questa stranezza a delle persone che mi stanno dimostrando amore senza mezze misure, e che mi stanno consentendo di fare campagna elettorale tutte le mattine. Ovviamente ricambierò.

Il mio rullino segna un'infinità di strade girate e una cifra simile ancora davanti, stradine strette, qualche vicolo, strade che sembrava d'essere in campagna, strade lunghe, noiosissime e piene di traffico, strade borghesi, le case popolari, coi portoni segnati e gli intonaci sbeccucciati, quelle dei ricchi coi portieri e le aiuole fiorite.

Manca il decoro, quello che è obbligatorio avere quando non ti è rimasto quasi niente, guardarsi allo specchio la mattina, farsi la barba, avere cura di mantenere almeno la propria dignità nel proprio aspetto quando si è insieme agli altri, e non riscontrare un decoro simile da parte dell'ente che ha cura della casa in cui vivi. E' irriguardoso perché basterebbe poco.

Ho incontrato molte persone, non ho ancora trovato un solo cenno di chiusura, la politica che muove questa mia campagna elettorale è sobria, scevra da tattiche di vendita, il mio opuscolo, una pagina, è uguale alla pagina di un libro, trasmetto esclusivamente il mio messaggio.

Divoro chilometri a piedi, ripasso davanti a posti che avevo dimenticato, ieri ho rifatto pari pari la strada che facevo per andare alle medie, sui marciapiedi che calpestavo trent'anni fa, dalle mie parti il tempo non è passato, stessi marciapiedi, stessi palazzi, stringo mani, ascolto, annoto.

Nessuno sta seguendo la mia rotta, credo sia una rotta che nessuno batte più da un sacco di tempo, però io veleggio tranquillo, e tocco queste isole, col sole gentile che mi fa compagnia, questa barchetta a vela, e sotto le acque blu, profondissime.

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5 maggio 2014

Il culo della velina Bacchiddu non è sinistra (e neanche politica)

Tsipras, in bikini per le Europee: l'ironia della portavoce
« Ciao. E' iniziata la campagna elettorale e io uso qualunque mezzo. Votate L'altra Europa con Tsipras. (*) »
Facciamo un salto indietro a prima dell'invenzione del denaro, a quei tempi vigeva il baratto e ci si scambiavano le cose, sempre mercato era comunque.

Adesso veniamo ai beni oggetto del virgolettato, la foto di cui sopra, spammata trasversalmente sui media senza pietà. L'idea è quella di sparare nel mucchio, un mucchio grande come l'intero elettorato, con l'atteggiamento ipocrita di chi punta di concludere l'affare cercando di buttarla in simpatia. Il venditore che si vende al posto del bene proposto, che in questo caso è la politica di Tsipras. Quindi si parla di marketing.

E ogni volta che un politico di sinistra ricorre al marketing muore un Che Guevara.


Ora, effettivamente qualche bontempone per niente interessato dalla politica sarà colpito da questo messaggio, quello che mi domando è quanto la sinistra abbia bisogno di questo tipo di elettore.

Al netto dei velinismi indotti dalla nostra cattività nella presella Berlusconiana, guardo quella ragazza e mi torna in mente quanto letto tempo fa, quando ai primordi della storia le femmine degli ominidi, che non potevano cacciare perché limitate in questo senso dallo svezzamento dei piccoli, erano obbligate a vendersi ai maschi per ottenere il cibo che questi riportavano dalla caccia.

Quella foto, oltre ad essere apolitica e populista riporta la donna allo stesso tipo di baratto, un pasto per un voto.

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La frammentazione partitica da tutti i punti di vista con un'idea per superarla

In riferimento a certe dinamiche osservabili per altro a ogni latitudine e longitudine partitica, capita spesso che delle minoranze interne, animate per altro da nobili scopi ma però prive di lungimiranza finiscano col fuoriuscire dall'alveo democratico del partito di appartenenza pletorizzandosi in partito nuovo che nove volte su dieci finisce per connotarsi più per lo sparare palle incatenate verso il partito di provenienza che per altri motivi.

A monte di questa scissione c'è la mancanza dei numeri necessari a ribaltare la situazione in modo democratico, chi opera per gli interessi del Partito dovrebbe a questo punto tornare in traccia limitandosi al ruolo di minoranza interna, il discorso però non è così facile, e secondo me verte sulle regole democratiche interne a quel partito.

Una buona regola per conservare la monoliticità potrebbe essere quella del voto a "quasi" unanimità, perché, al netto delle frange estreme, marginalizzabili in quel "quasi", il voto alla quasi unanimità obbliga la maggioranza e la minoranza al dialogo e alla mediazione. Secondo me, molti dei casi sopra riportati sono conseguenti alla frustrazione della minoranza nel non veder riconosciuta la propria rilevanza, cosa indotta da maggioranze più risicate.

Ovviamente la soluzione a questo schiacciamento sarebbe pagata dal punto di vista della minore reattività.

Il problema è comunque da porsi, perché alla fine il risultato più evidente è il grossissimo regalo fatto al principale partito dello schieramento opposto, che senza battere ciglio beneficia dai minori numeri del partito avverso.

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30 aprile 2014

[...]

« Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio. Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una sorta di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine. Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza. »
Albert Einstein - Fisico e Filosofo (1879 - 1955)

Grazie a Curiositasmundi per la condivisione in rete.

29 aprile 2014

@votapetrocchi - Il significato della conferenza stampa con l'Uaar sull'otto per mille allo Stato per l'edilizia scolastica pubblica

L'antefatto: l'otto per mille è una quota ricavata dall'imponibile Irpef che il contribuente può scegliere di destinare allo Stato oppure a varie confessioni religiose.

Il fatto: Da quest'anno, con la legge di stabilità 2014 che modifica la legge 222/1985 che regolamenta l'8x1000 il contribuente che sceglie di destinare l'otto per mille allo Stato sa (ma lo sa??) che una parte di questi stanziamenti saranno girati agli enti territoriali, vincolati a destinarli alla ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica.

Non stiamo parlando di una cifra complessivamente piccola, per fare un esempio la chiesa cattolica l'anno passato, grazie alla regola che ripartisce l'inoptato quota parte fra le confessioni religiose accreditate, s'è portata a casa la cifra iperbolica di un miliardo di euro.

Da qui, nelle contingenze, il suggerimento di attivarsi presso il proprio Caf oppure dal commercialista per chiarire bene a chi dare cosa.

Il problema, e qui viene la contestualizzazione del nostro intervento, concertato con Uaar, è che questi stanziamenti non saranno retrocessi "a pioggia" a tutti i comuni italiani, ma "a goccia" fra quelli che ne faranno richiesta.

Le amministrazioni hanno come termine ultimo per sottoscrivere questa richiesta il prossimo 30 settembre. Come ha sottolineato il sindaco l'ultima volta che l'ho visto la tempistica per mandare a regime la prossima macchina amministrativa cade a ridosso di quella scadenza. Da qui la richiesta di intervento alla presente amministrazione, che, trattandosi di tecnicismi, avrebbe soltanto da attivare il relativo ufficio tecnico per fare la richiesta.

Per anticipare i tempi mercoledì scorso, durante il consiglio, ho pubblicamente illustrato la cosa sia al sindaco che all'assessore al bilancio, consegnando una copia del modulo per l'accreditamento, mentre quella stessa mattina la coordinatrice della Uaar consegnava la stessa modulistica accompagnata da un solido bugiardino all'ufficio Urp del comune, che ci ha protocollato i cartacei.

Il sindaco mi ha promesso una valutazione, è comunque già passata una settimana senza sentire nulla, quindi d'accordo con il segretario e con la coordinatrice dell'Uaar abbiamo dato all'amministrazione uscente tempo fino a domani, poi giriamo tutto al candidato sindaco della nostra coalizione per provare ad accorciare i tempi e tentare la faticaccia di farci accreditare i finanziamenti con la prossima amministrazione.

L'informazione ai contribuenti: questa novità per dotarsi effettivamente della sua portata ha bisogno di essere riportata correttamente. I media hanno il compito fondamentale di mettere chi deve operare la scelta in condizione di farla serenamente e in modo consapevole. Spero di aver capito male, ma dall'articolo sul tg di Telegranducato s'è capito poco, ma aspetto comunque di risentirlo domani mattina (riascoltato con calma, andava benissimo).

Riassumendo, il significato della conferenza stampa di oggi è stato duplice, da una parte vogliamo sollecitare l'amministrazione comunale, dall'altra, nelle nostre possibilità, abbiamo voluto informare la nostra comunità della possibilità che ci viene data.

In Italia manca un campionamento ufficiale dei plessi scolastici, l'ultimo in ordine di tempo fra quelli non ufficiali parla di un 40% non a norma. In quelle aule i nostri bambini ci passano cinque ore al giorno per nove mesi l'anno.


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23 aprile 2014

@votapetrocchi - Circoscrizione 3, l'assessore Nibbiai, il sindaco e il bilancio

Ultimo consiglio di circoscrizione, sul bilancio, ospitato nella seducente sala consiliare del comune, invitate tutte e cinque le circoscrizioni, è mancato il numero legale ma l'assessore ha tirato dritto lo stesso.

E' intervenuto anche il sindaco, l'anno prossimo la nuova amministrazione dovrà far quadrare i conti partendo da meno dieci milioni di euro di risorse, secondo lui non c'è più niente da tagliare, quindi il prossimo sindaco si vedrà costretto a intaccare i servizi sociali.

Ha parlato sinistramente del tempo pieno delle elementari. Da addetto ai lavori (figlia di sei anni) il ritorno agli orari tradizionali metterebbe in problemi seri centinaia di famiglie, che si vedrebbero costrette a mettere insieme figlio e lavoro, due tessere che raramente combaciano. Sarebbe drammatico per chi non dispone ne di familiari ben disposti ne di soldi, che si sa, risolvono i problemi.

Nel mio intervento ho ripetuto quanto vado sostenendo da qualche tempo, ovvero che il problema vero delle risorse non sono tanto i soldi in meno per fare quadrare i conti, ma i soldi gestiti male dai vari livelli amministrativi.

Ho fatto l'esempio del derivato della Liri, il nostro comune l'anno prossimo dovrà portare in pareggio di bilancio tutte le partecipate, e mi è sembrato di capire dalla risposta del sindaco che l'amministrazione si esibirà prossimamente in un bel contorsionismo per arrivare a digerire quel boccone.

Questo per parlare di investimenti sbagliati. Riguardo i soldi "spesi male" ho messo in parallelo le liste per gli asili nido e i cento mila euro (*) che il comune tramite la regione regala tutti gli anni alle scuole private. Se quei soldi fossero rimasti in mani pubbliche invece di andare nelle tasche dei privati quanto personale avremmo potuto assumere? e queste persone quanti bambini avrebbero potuto gestire?? e di quanto si sarebbe accorciata la lista dei bambini esclusi??? Mistero.

Terzo punto dell'intervento, le occasioni mancate. Ad esempio, se il comune si muove per tempo può intercettare parte dell'8 per mille che quest'anno lo Stato stornerà verso l'edilizia scolastica. Perché da quest'anno una parte dell'8 per mille che noi cittadini decideremo di lasciare allo Stato sarà destinata anche alle amministrazioni locali che ne faranno richiesta, con vincolo di impiego per la sistemazione dei plessi scolastici (*)

Ho lasciato al sindaco una traccia che mi ero portato dietro, scritta dell'Uaar, che spiega come accedere ai finanziamenti. Spero la legga, dalle elezioni alla messa a regime della macchina politica la nuova giunta non farebbe in tempo ad accreditarsi, questo perché il termine ultimo per presentare domanda è settembre. Il compito, semplice, toccherebbe alla giunta uscente.


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15 aprile 2014

@votapetrocchi - Pane marketing e relativismo

Odio le campagne elettorali,

nel mondo ideale dovrebbero essere il momento della maturazione del lavoro svolto in circoscrizione, in funzione del prossimo mandato comunale.

Nel mondo reale invece, dove giustizia ed equità, ma soprattutto simmetria informativa fra me e i miei concittadini riguardo quanto da me prodotto in questa legislatura sono cose ben lungi da potersi dire acquisite, mi ritrovo come trasformato in un salmone, dal pelo dell'acqua vedo la foce del fiume, e so che se voglio arrivare in consiglio devo fare il viaggio controcorrente rapide comprese.

Le odio queste campagne elettorali anche perché in questo momento il quaquaraquà dell'Apparato, che durante la stessa legislatura ha per di più oziato alzando la manina a comando, continua a oziare, invece di faticare, perché se è stato abbastanza servo già sa che il suo padrone lo sta affittando per altri cinque anni.

Fin qui per parlare del pane, riguardo al marketing invece inizio da quanto sosteneva sir John Maynard Keynes quando diceva che al modificarsi degli eventi è bene modificare il proprio modo di pensare.

Che cos'è il marketing? è quando un venditore promette un qualcosa che può essere confermato oppure disatteso in seguito.

Ricorro a un esempio per spiegarmi meglio. Qualche mese fa sono stato trasferito da un ufficio operativo a un altro dirigenziale. Appena arrivato sono rimasto qualche tempo a domandarmi circa l'influenza di tanto sfarzo sulle aspettative dei clienti (in realtà l'ufficio è vagamente opprimente, filosofia destrorsa, da qui si scade nella differenza fra l'arredamento repubblicano e quello democratico, che ci porterebbe fuori strada, nonché su quella volta che il mio cliente più grosso mi confidò i suoi timori circa i colleghi in abito scuro, riprova della inutilità della variabile ufficio costoso cliente danaroso).

Tralasciamo il discorso della presa dell'ufficio di pregio sui clienti della piccola borghesia, ma volendo ragionare in termini assoluti, per capire se l'ufficio di pregio sia un inganno oppure no, la risposta che mi sono dato è no, non è sbagliato se allo sfarzo corrisponde un professionista che sa fare il proprio lavoro.

Comunque a me il marketing non piace, perché tendo a immedesimarmi nel prototipo del professionista anarcoide che per il rispetto della intelligenza dei propri clienti evita di investire in uno status symbol.

La professionalità non si incarta, e la sua proiezione mercificata la vedo più una corsa ad accaparrarsi la vittima di turno della dittatura delle apparenze, l'allocco che giudica il professionista dal modo in cui questo fa la ruota.

Però però, e vengo a me.

Qui i tempi sono cambiati, alzo lo sguardo dal pelo dell'acqua e vedo in lontananza la foce del fiume, c'ho da farmelo tutto, rapide comprese, è un bel salto di quota. Guardo a destra e poi a sinistra, centinaia di salmoni.

Cos'è che diceva quell'economista inglese??

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12 aprile 2014

@votapetrocchi - Si innagura a giorni la "mia" fontanella di viale della Libertà

Che tristezza però leggere questo articolo su QuiLivorno e non trovarci neanche un riferimento al sottoscritto, c'ho lavorato sopra una legislatura intera, fra incontri con i concittadini, l'approvazione del consiglio e i tentennamenti del presidente, e ora che finalmente è terminata la realizzazione (a proposito, strano questo lifting cittadino a un mese dal voto eh?) e si passa alla fase operativa, sul sottoscritto neanche una parola.

Per la cronaca è invece bene chiarire che la cosa è partita nel 2010 con un incontro da me organizzato in circoscrizione, presente anche Asa (nella persona di Barbara La Comba) a cui è seguita una mozione votata all'unanimità dal consiglio.

La stampa riprese i miei lavori in più di un'occasione, qui uno degli articoli che ripresero la notizia e qui tutto lo storico riportato organicamente sul mio blog, c'è anche il testo della mozione col numero di protocollo.

Ora però che siamo alle porte coi sassi con le amministrative, e che essendo candidato per il prossimo consiglio comunale avrei anche tutto l'interesse a trovare un po di pubblicità meritata (vedi mai qualcuno si rendesse conto che i fatti sono più solidi delle promesse) mi ritrovo ingiustamente oscurato, e non è giusto.

Per andare pari ci vorrebbe qualcosa di estemporaneo, tipo un bel base jump pubblicitario dal grattacielo.

Tornando seri per un attimo, bello l'ambiente e le migliaia di bottiglie di plastica che grazie alla fontanella se ne resteranno stoccate nei depositi invece di scorrazzare a giro per l'Italia sui tir (con un bel risparmio sull'inquinamento da Pm10 dei Tir, oltre ai costi di smaltimento delle bottiglie) ma io tutta questa operazione l'ho fatta per il risparmio, l'acqua della fontanella è buona (io mi servo da quella ai tre ponti*) ed è gratis, i risparmi per una famiglia media sono sui 250 euro l'anno, e sono soldi!!

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8 aprile 2014

Perchè Renzi



La rapidità della parabola renziana, con la sua contestualizzazione a valle del fenomeno del grillismo desta più di un sospetto.

Sembra la risposta del marketing dei poteri forti, che sceglie di contrapporsi alla minaccia del consenso grillino incartandosi dentro a una confezione per apparire nuovo e sedurre le masse, riuscendoci, dato che siamo sottoposti alla dittatura delle apparenze.

È un po' come quando si ristrutturano le facciate dei palazzi del centro, dalla strada è tutto uno sfavillare di luci e colori ma come entri nell'androne ritrovi gli stessi intonaci sbeccucciati e il medesimo odore di chiuso.

La vera domanda che dovremmo porci è se e quanto i lustri del berlusconismo ci abbiano fatto maturare, se è una dose prolungata a fare l'antidoto, se e quanto la storia riuscirà a rimare nuovamente.

Il grillismo è una sorta di numero zero della nuova politica, manca quella rifinitura che soltanto il tempo può dare, e soprattutto manca un senso di appartenenza, l'accomunarsi in opposizione a qualcuno non è una condizione sufficiente a innescare una comunione di intenti, per questo motivo l'argine Renzi tiene.

Ma la tecnica dei falsi segnali non può essere replicata, cosa sarà costretto a inventarsi il Sistema quando questa sagoma sarà logorata?

#MatteroRenzi

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7 aprile 2014

MANDA IL PETROCCHI IN CONSIGLIO COMUNALE


Secondo calcoli incrociati alla bell'e meglio fra noi tre consiglieri superstiti giovedì prossimo decadiamo tutti quanti come da statuto, inizio quindi la mia personalissima campagna elettorale per le prossime amministrative del 25 maggio.

La natura tende per le vie semplici, qui trovate il mio bios politico e qui tutti i miei atti relativi alla concludenda legislatura, ho prodotto anche una cifra esorbitante di post, buoni per farsi un'idea su come la penso, se mi giudicate all'altezza di quanto vi sto chiedendo allora entrate nella cabina elettorale e scrivete "Petrocchi" accanto al simbolo di "Sinistra Ecologia e Libertà".

Conosco bene il valore della fiducia, e sono in grado di farla valere dal primo all'ultimo giorno della prossima legislatura.

Questi sono i miei contatti: votapetrocchi@email.it e @votapetrocchi su Twitter.

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3 aprile 2014

Il diritto dell'embrione a non esistere se non voluto, parte 2°: L'educazione sessuale a scuola

Questo post segue quest'altro.


Prendere una posizione equidistante su un tema difficile come quello dell'aborto, quando l'equidistanza da misurare è quella fra i diritti delle parti in causa, la donna e l'embrione, è cosa tremendamente complicata e ancora oggi molto dibattuta.

Ma se dalla conseguenza ci spostiamo alla causa, che è il momento dell'atto sessuale, mantenere questa equidistanza diviene molto più semplice, perché in questo momento riusciamo a tutelare il diritto dell'embrione a non esistere se non voluto.

Dato che sicuramente nessun essere umano mentalmente sano tende a compiere un atto con conseguenze indesiderate, il ricorso all'aborto, al netto dei casi residuali, è il segnale che la coppia ha ignorato una possibile conseguenza.

Non è importante analizzare qui le cause di questa mancanza, se non per stigmatizzare che dietro ai "niet" di molti genitori cattolici circa l'educazione sessuale nelle scuole osserviamo qualche volta i refrain di questi stessi genitori mentre stringono la mano della figlia esanime in un letto di ospedale.

Se rimaniamo focalizzati sul diritto dell'embrione, che se non disturbato tende tranquillamente al naturale sviluppo, e se riflettiamo sulle asimmetrie informative che subiscono i giovani, costretti ad attingere ciascuno come può dalle proprie famiglie o dai riverberi di queste sulle cerchie degli amici, con le ridondanze, i pudori, i divieti, le fesserie, se conveniamo che la sostanza di questo problema è impastata con questa ignoranza, non possiamo che convenire sulla necessità di questi ragazzi ad essere informati come si deve.

E per portarli tutti sullo stesso scalino di conoscenza serve la scuola e serve una insegnante di educazione sessuale, che senza tanti giri di parole trasmetta il fondamento del diritto di chi non vuole esistere se non voluto.


AGGIORNAMENTO: Se condividi questa posizione firma la petizione su Change.org con richiesta al ministero dell'istruzione.

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29 marzo 2014

L'effetto Moretti girato al contrario

Mauro Moretti, a.d. Trenitalia
(fonte foto Wikipedia)

Premetto che la parte iniziale di questo post è la trascrizione, parola più parola meno, di quanto sentito via radio qualche giorno fa. Di solito cito le fonti, questo è però un caso ostico, ricordo solo che era un programma di radio Rai 3, a orecchio credo fosse "Prima Pagina", di meglio non posso fare, e che se il ragionamento è socializzare allora questo è uno di quei casi che ne vale la pena, perché spiega il come mai a tempo debito non fu messo il tetto agli stipendi dei supermanager che lavorano nelle aziende italiane.

A monte di tutti i discorsi che facciamo oggi su Moretti e sugli stipendi dei manager delle aziende italiane c'è quanto fu promesso allora, quando fu posta la prima pietra di quelli che sono diventati i supermanager nostrali, ai tempi delle prime tranche della Telecom, o giù di li.

Si diceva, allora, che sarebbe stato un bene non porre limiti a quegli stipendi, perché così facendo le nostre aziende sarebbero state in grado di attrarre la crema della crema offerta dal mercato globale dei manager, gente che di solito non esce dalla Bocconi, e che questo investimento, roba pregiatissima, si sarebbe poi ripagato con gli interessi sui conti delle aziende stesse, tramite conseguente ineccepibile visione aziendale.

Difatti dal quel momento in poi fu tutto un brulicare di manager d'importazione.

Osservare il fallimento di ciò che allora giustificò quella decisione dovrebbe innescare una sgommante inversione a "U" su questa fattispecie, per andare a porre il famoso tetto sul livello dello stipendio del Presidente della Repubblica. Parrebbe plausibile, dati i presupposti, l'inerzia giustifica dell'altro, cose che diamo per scontate dando altrettanto per scontato che le prove delle nostre certezze non le otterremo mai (qui per qualcosa del genere *).

Vale comunque la pena di fare un parallelo:

Sarebbe interessante valutare gli ingaggi conseguenti, vedere cioè che quotazione raggiungerebbe, all'estero, il nostro prezzolato supermanager italiano, in fuga da uno di questi nostri posti di vertice, dopo l'onta del livellamento. Lo stesso ingaggio? di più, di meno? quanto di meno?? E se fosse meno, molto meno, come chiameremmo questa differenza?

Di rimando, che effetto farebbe mettere al posto di uno di questi spocchiosi a.d. cinquantenni un giovane laureato, non importa se italiano o straniero, venuto fuori da qualche buona università e con delle meritocratiche speranze. Se ci riesce, col piglio e la sregolatezza, a rilanciare l'azienda senza farlo sulla pelle dei dipendenti e dei pendolari, tanto per rimanere in tema.

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#lavoro
#MauroMoretti
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