20 maggio 2014

@votapetrocchi - L'Uaar intervista Andrea Petrocchi

Riporto di seguito il testo della mia intervista, si è parlato di scuola e di universalità:

Domanda: Nei nidi e nelle scuole materne comunali vige il principio di laicità e il rispetto per le diverse culture, ma l’accesso è di fatto a numero chiuso, con lunghe liste di attesa, giustificando ciò con la mancanza di soldi e coi tagli del governo; tuttavia in contemporanea si finanzia abbondantemente la scuola paritaria.

Risposta: E' mia profonda convinzione che la situazione attuale sia soltanto in parte colpa della crisi, chi di noi non si è imbattuto in sperperi di risorse pubbliche, le nostre tasse, parte di quanto diamo in attesta che torni indietro per la nostra assistenza che va invece a finire altrove? Per come la vedo io viviamo in una nazione pazza, abbiamo la stessa tassazione elevata del sistema scandinavo e lo stesso welfare degli stati liberali, la differenza è malaffare. Alzi la mano chi di noi rinuncerebbe a una parte cospicua del proprio sostentamento (le aliquote Irpef partono dal 23%, è quasi un quarto del percepito) per non avere niente indietro? La cosa, già intollerabile di per se, è aggravata dal gap accumulato dalle nostre strutture pubbliche. Si parla delle odiose liste di accesso ai nido comunali, io vorrei che i miei concittadini la conoscessero bene questa storia, l'anno scorso sono stati lasciati fuori 150 bambini. Approfondiamo le dinamiche di questa rinuncia sociale, sia dalla parte delle famiglie del bambino, e alla conseguente frizione fra il diritto del bambino a vivere serenamente la sua fanciullezza e l'obbligo dei genitori a portare il pane a casa, riflettiamo sul diritto dei nonni, per chi ha la fortuna di averli ancora e in salute, costretti a rimettersi ventre a terra e a crescere il bambino al posto dei figli. Pensiamo alle rette dell'asilo privato e alle conseguenze anemiche sui portafogli dei genitori che non hanno una famiglia alle spalle, e pensiamo infine ai diritti del bambino, costretto a radicarsi nella vita attraverso la terza età e non fra i propri simili, come invece dev'essere, e al gap sociale che consegue a questa scelta obbligata. Sono le conseguenze per quei 150 figli della nostra società. Nel 2013 il nostro comune tramite la Regione ha dato centomila euro alle scuole parificate, enti privati, esclusivi (entri se paghi) che a causa di questa esclusività non possono rispecchiarsi nella universalità che è la nostra società, maturando quindi il diritto a chiedere sostentamento limitatamente a quella esclusività. Tengo per me la critica verso le logiche clientelari delle sacche di capitalismo assistito a discrezione, ma se quei centomila euro fossero rimasti nella nostra disponibilità avremmo assunto il personale necessario ad assorbire almeno un terzo di quei 150 bambini, con ricadute benevole sia sui nuclei familiari dei bambini che su quelli delle famiglie di provenienza delle nuove assunzioni. E' andata differentemente anche perché siamo stati in pochi a combattere questo comportamento, fossimo stati molti la politica, che lo sa di essere nostra espressione, avrebbe ceduto.

D: Quest’anno, grazie alla legge di stabilità 2014 che ha modificato la legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, lo Stato può destinare il proprio 8 per mille— oltre che a «interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali» — anche per «ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica». I candidati per le amministrative 2014 si adopereranno perché si presenti domanda per usufruire dell’ 8 per mille statale indicando come progetto da finanziare un intervento di edilizia scolastica?

R: Mi sono già attivato, il “via” è stato l'articolo letto sul vostro sito nazionale, quello che riprendeva la campagna “Occhio per mille”, ho contattato la vostra responsabile territoriale e insieme abbiamo cercato di fare più baccano possibile per sensibilizzare i nostri concittadini riguardo una novità tanto importante. Da una ricerca parallela (in Italia ancora non disponiamo di dati ufficiali) pare che il 45% dei plessi scolastici non sia a norma, mancano perizie antisismiche ed elettriche, stiamo mandando i nostri bambini a studiare fra le cinque e le otto ore al giorno a seconda del modulo per cinque giorni alla settimana per nove mesi l'anno in plessi che nella metà dei casi non sono sicuri. Con l'8 per mille allo Stato possiamo risolvere il problema in pochi anni (l'8 per mille rastrella un miliardo di euro ogni anno, al momento viene stornato quasi interamente verso la confessione cattolica). Abbiamo fatto un comunicato stampa, a cui è seguita la consegna di un sunto all'urp del comune e alla consegna a mano al sindaco uscente durante un'assemblea pubblica durante la quale ho personalmente descritto la cosa minuziosamente sia al sindaco che all'assessore al bilancio. Abbiamo fatto poi una conferenza stampa che è stata ripresa dai media, e quando ci siamo accorti che l'amministrazione uscente non ci filava abbiamo girato tutto al candidato sindaco della coalizione di centro sinistra. Ultimamente una lista in coalizione con “Buongiorno Livorno” ha ripreso questa nostra battaglia, col merito di continuare l'opera di sensibilizzazione verso i nostri concittadini. Sapere e non agire è molto peggio di non sapere.

Leggi anche MANDA IL PETROCCHI IN CONSIGLIO COMUNALE

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