È bene sottolineare qui sopra i motivi che stanno alla base della mia contestazione di ieri sera, quando davanti alle Circoscrizioni riunite ho attaccato la bozza dell'assessore al decentramento sulla riforma dell'organo amministrativo circoscrizionale.
Devo innanzitutto chiarire che le novità portate dall'assessore, con il tentato blitz sulla chiusura immediata della legislatura, mi hanno indotto a un intervento che per forza di cose (la mancanza di alcuni compagni in sala) non è potuto essere condiviso all'interno dei gruppi consiliari Sel (la condivisione è comunque arrivata in seguito via telefono), mi sono quindi espresso anticipando che la critica era titolo personale.
Le contestazioni sono state due, una formale, il fatto che ci è stato calato dall'alto della Giunta comunale un testo molto dettagliato, che sicuramente instrada il dibattito, mentre secondo me sarebbe stato meglio limitarsi a chiedere un elaborato alle circoscrizioni, essendo noi gli enti oggetto della riforma.
La seconda contestazione è stata sostanziale, che senso ha riformare questi enti a tre mesi dalla fine della legislatura comunale? ma non è meglio lasciare la palla alla nuova maggioranza che uscirà dai seggi? Non stiamo forse realizzando un pacco che fra tre mesi, con la nuova legislatura, inizierà inevitabilmente a puzzare di vecchio?
L'assessore ha ribattuto alla mia prima contestazione sostenendo che l'azione è toccata alla Giunta perché dai territori non arrivavano proposte, giudico questo intervento fazioso in quanto io non ho contestato l'azione in se (che ovviamente ritengo giusta, le Circoscrizioni non devono morire) ma la sua forma.
Andrea Petrocchi