Come mai la politica italiana quando commenta un tema di politica estera, si appiattisce sempre sulla stessa linea a prescindere dalla notizia? E' statisticamente possibile che il torto sia da decenni dalla stessa parte? Se per esempio accade un fatto in medio oriente oppure in Cecenia, perché hanno comunque sempre torto i palestinesi e i ceceni? Il perché è il nostro debito pubblico. Cosa commenta un qualsiasi ministro delle finanze statunitense, russo o israeliano quando gli viene dato il rendimento delle nostre obbligazioni? Secondo me dice "Ok, e poi che mi date?" Se per caso iniziassimo a dare ragione a Cuba quando sostiene che il contratto di locazione della base di Guantanamo non è valido ai sensi del diritto internazionale avremmo poi dei problemi a piazzare le prossime trenches delle nostre obbligazioni agli americani? E se il nostro ministro degli esteri si mettesse di traverso con i russi riguardo la questione cecena? ai russi interesserebbero ancora i nostri BTP? In caso contrario a chi li piazzeremmo? Ai ceceni poveracci?? Il nostro debito pubblico ci rende sudditi di chi ha i dollari per finanziarlo, costringendoci a piegare, distorcendola, la lente dei nostri rapporti internazionali. L'ottica è quella di uno stato sovrano, l'Italia, che non può considerarsi tale dal momento che la sua sussistenza è messa in discussione a seconda dei servizi offerti agli stati esteri. Sarei comunque grato a quel politico che, affrontando questi argomenti, invece di perpretare comportamenti ipocriti dicesse "ok ragazzi, hanno ragione gli altri, ma ci tocca stare zitti altrimenti lo Stato fallisce".
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