25 dicembre 2013

Quali volumi zero

Sbagliano le nostre istituzioni pubbliche quando ci amministrano col metro dei privati, assimilando l'insieme formato dalla città e dalle persone che ci vivono dentro con quello della grande azienda e dei suoi dipendenti.

Così come sbaglia la politica quando si barrica nei fondamentalismi, nei neologismi che inscatolano una visione nel suo estremo assoluto, negando la mediazione con quello che via via ci porta il caso specifico.

Cosa vuol dire essere un ambientalista? bloccare un progetto in grado di migliorare la vita di un intero rione per non abbattere un albero possiamo definirlo un atto sano?

E i fan dei volumi zero?

Io credo che il sestante del buon amministratore pubblico sia il miglioramento della quotidianità dei suoi concittadini, condito con un sano disprezzo per tutto il resto, l'andare a incidere dove la geografia urbana si porta dietro gli errori di progetti sbagliati, che si ripercuotono nella quotidianità dei residenti, complicando le loro vite.

Non sarebbe allora meglio costruire di nuovo, spalmando in orizzontale quello che è stato erroneamente costruito in verticale, e magari comprare e abbattere per farne piazze quei mostri di cemento armato che deturpano le periferie, per evitare che altri negli anni proseguano l'involuzione sociale caratteristica di quei quartieri.

Perché uno sbaglio è uno sbaglio, e il darci un taglio in barba alle logiche del profitto sarebbe più che rivoluzionario.

#volumizero

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