9 dicembre 2013

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Il massimo della stupidità è uno stupido convinto di essere furbo (detto cinese, credo).

Renzi al timone del Pd rappresenta il termine di una lunga virata, iniziata dal Pci quasi venticinque anni fa, con la "svolta" della Bolognina, continuata con la confluenza del Pds nei Ds, e mal proseguita col congresso del Palamandela e con la melliflua osmosi con la ex-Dc. Oggi con lo sfratto dalla segreteria agli ex della Fgci si chiude la manovra.

Coi democristiani non si scherza, e Renzi, se opererà con lo stesso cinismo dei suoi delegati locali non farà prigionieri. Il solco ormai è tracciato, proclami a parte, nel migliore dei casi vedremo un partito liberale in salsa laburista, rispecchiando appieno quella ex-sinistra-Dc col quale furono ibridati i Ds.

Gentaccia i liberali, amano le libertà, ma anche le privatizzazioni.

Comunque la vediate oggi si brinda a quelli ignobili capaci di realizzare tutto questo, una intera generazione di politici che con improvvida supponenza e con immeritata autorevolezza s'è fatta fregare da sotto le poltrone il primo partito politico d'Italia, addirittura l'unico rimasto a un certo punto degli anni novanta, quando ad eclissarsi furono prima il Psi e poi la balena bianca, e all'Italia pareva spettasse un futuro pienamente socialdemocratico.

Dovremmo riflettere serenamente su alcune cose, domandarci se davvero non esista freno alla inettitudine, oppure se a un certo punto qualcuno da fuori (magari più di un giocatore) si è spaventato delle carte avute in mano col giro di Mani Pulite.

La democrazia di facciata, da un lato, e oltre la palpebra dello specchio i poteri forti.

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#MatteoRenzi

@andreapetrocchi
SEL Livorno http://www.livornosel.it/
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