1 luglio 2012

Un bignamino sul "Piano di rinascita democratica" della P2


1982, aeroporto di Fiumicino, durante un controllo passeggeri all'uscita del volo da Nizza sbuca fuori dal doppiofondo di una valigetta un incartamento risalente alla seconda metà degli anni settanta, è intitolato "Piano di rinascita democratica.

La proprietaria della valigetta si chiama Maria Grazia Gelli, è figlia di Licio Gelli, un imprenditore residente in provincia di Arezzo. Gelli è amministratore delegato di una azienda legata al gruppo Lebole, la Giole di Castiglion Fibocchi.

Dalle letture del documento esce un Licio Gelli lontano dalle sue apparenze, una versione in nero del capitano d'impresa che dal 12 maggio del 1975 ricopre la carica di Maestro venerabile e comanda la loggia massonica P2; dove la lettera "P" sta per "propaganda", attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni.

Lo scopo della P2, stando alle conclusioni della relativa commissione parlamentare d'inchiesta, è la
«[...] sovversione dell'assetto socio-politico-istituzionale italiano.»
Licio Gelli è l'ideatore di quanto trovato nella valigetta, e a proposito dirà:
«Non era altro che una esposizione sullo stato della nazione, lecita per qualsiasi cittadino che voglia esprimere il suo punto di vista sull'andamento generale del paese.»
Cosa contiene il piano di rinascita democratica? secondo alcuni le linee guida per l'attuazione di un colpo di stato morbido, posto in essere senza alterare gli organi dello Stato, ma snaturandone la funzione mediante l'inserimento nelle dirigenze di uomini vicini alla Loggia, al fine di snaturare la rappresentanza democratica ed impossessarsi e gestire la cosa pubblica nell'interesse di pochi e non della intera collettività.

Cosa abbiamo ottenuto dalla politica di questi ultimi decenni? dapprima il bipartitismo del maggioritario, una melassa identica, sia con Prodi che con Berlusconi, irreggimentata dai media mainstream, dei novelli Clarinetto della "Fattoria degli animali".

Con il Porcellum infine sono state riassegnate nelle mani di cinque-sei bramini, i segretari dei partiti politici che si sono presentati alle scorse politiche, Berlusconi, Bersani, Casini, Di Pietro, Bossi le deleghe di 60 milioni di italiani, se non è stato un colpo di stato questo!

Potevamo aver toccato il fondo, invece grazie a questa politica abbiamo preso pure a scavare: Siccome il susseguirsi di plebende ci aveva praticamente lasciati in mutande e le contro misure che si paravano all'orizzonte erano così impopolari che nessun partito era in grado di farsene carico, ci è toccato abdicare anche al diritto di esprimere una maggioranza di governo, e così è arrivato Monti, e con la riforma dell'articolo 18 nessuno potrà azzardarsi a fare politica sul luogo di lavoro, e la mancanza di un contrappeso ci farà presto toccare spettrali paragoni tipo Foxconn.

Con l'arrivo del taglio dei deputati infine (in proposito la risposta giusta era tagliare del 50% le entrate di tutti i deputati, invece si limiteranno a sacrificare i cosiddetti "peones" lasciando sguazzare nell'oro i pesci grossi) saluteremo anche la rappresentanza dei territori.

Alla faccia della democrazia parlamentare!

Se è vero che la chiave del successo del Piano di rinascita democratica sta nella relativa semplicità della sua impalcatura, è anche facile trovare il suo antidoto: dato che l'impianto istituzionale è ancora intatto, basta riappropriarsi delle istituzioni.

Questo a memoria di chi oggi cerca la risposta negli antagonismi, il campo di battaglia è ancora la democrazia, sotto lo scacco di un manipolo di usurpatori. La lotta contro questo cancro deve essere portata avanti all'interno delle istituzioni.

#P2

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