12 novembre 2011

Tre parole dolci: bilancio in attivo

Lo ha detto Santoro ieri sera, al netto del deficit accumulato negli ultimi vent'anni l'azienda-Italia ha il bilancio in attivo. E' una bella notizia, che, contestualizzata, ci offre alcuni scampoli di riflessione. 

E' bene intanto premettere che esistono due strade per raggiungere il pareggio di bilancio, la prima è virtuosa, la seconda passa per la macelleria sociale che stiamo osservando in questi ultimi mesi, e raggiungere l'obiettivo sottoponendo gli amministrati a pane e cipolla non è cosa lodevole.

L'attivo di bilancio potrebbe essere una bella fiche che un ipotetico primo ministro "di sinistra" potrebbe giocare al tavolo delle locuste. Sarebbe bello vedere l'effetto che farebbe mettendola in parallelo con un bel default asimmetrico (speculatori internazionali si; risparmiatori italiani, quelli che hanno comprato i Btp prima del conclamarsi della crisi, no).

Per poi sostenere che: 

  1. Sospendiamo per qualche tempo sia il rimborso delle obbligazioni in scadenza che il pagamento delle cedole (il sole sorgerà comunque, anche se speculi sui nostri debiti e ti va male).
  2. Che comunque, dato che stiamo mettendo fieno in cascina, rimborseremo l'intero capitale investito entro una certa data futura.
Questa medaglia avrebbe il seguente risvolto: potremmo rischiare di passare per antipatici presso i suddetti investitori internazionali, che girerebbero alla larga dai successivi collocamenti.


anche su questo fatto occorre precisare che:

  1. essere in attivo di bilancio ci rende evitabile il ricorso a nuove emissioni obbligazionarie (quelle attuali ci servono per pagare i debiti in scadenza, più le cedole)
  2. Esiste una nazione in nord Europa (peccato ho perso il link) che non emette titoli di Stato, e pare vivano benissimo lo stesso.

#serviziopubblico
#MontiNo

Fonte (Servizio Publico II puntata 10 nov 2011)

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