Avrei un paio di riflessioni su questa tanto decantata "svolta a destra" della Spagna.
La prima è circa la tempistica di questa virata, in effetti osservata già da qualche tempo, esattamente da quando i socialisti hanno scelto di girare il cappello e di diventare, per certe cose almeno, dei liberali. Già, perché non basta sostenere di essere dei socialisti, la cosa va pure dimostrata, ed in politica niente ritrae meglio la "realtà delle cose" di un bel voto. Il camminare nella traccia segnata degli eurobancari è stato un tradimento, il resto sono discorsi.
Ultima riflessione: la sinistra, quella vera, quella che si oppone alla dittatura delle banche, raddoppia il risultato delle precedenti politiche e si porta al 7%, un risultato da Partito di peso ed un segnale importante: Si fa forte la voce dei senza lavoro, che a stento sarebbero rappresentati dai "moderati". Da ieri sera la politica spagnola si rimette al passo con il ritratto sociale che l'ha espressa, simbolo che il lavoro di informazione simmetrica fatto da blogs e social networks sta arrivando, nonostante la diga eretta dal main stream.
Chi semina raccoglie, la speranza, forte, è che la Sinistra spagnola possa essere incisiva.
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