Partecipare alle scorribande aeree con i compagni di merende della Nato, permettere a La Russa di spostare gli aeroplanini di plastica sulla mappa italo libica, costa agli italiani cento milioni di euro al mese. Lasciamo per una volta da parte l'incostituzionalità di ogni guerra fuori dai nostri confini geografici, lasciamo da parte, anche se ci lasciano sgomenti, i cosiddetti danni collaterali, uomini, donne e bambini innocenti uccisi dalle bombe sganciate dai nostri caccia, bombe pagate (a chi? chi le fabbrica?) da tutti noi, guerrafondai deleganti, con quei cento milioni di euro (al mese). Quante case, quante strade, scuole, ospedali, potremmo sistemare con quei soldi, penso agli insegnati di sostegno, il trasporto pubblico, le università, il sociale. Ogni missile (francese) sparato dai nostri caccia costa duecentocinquantamila euro. I soldi non è che mencano, i soldi ci sono.
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